Internazionale 2012


Quando due anni fa inaugurammo il blog, lo facemmo un po' per gioco e per sfida, per offrire a tutti i brugheresi uno spazio di confronto e di informazione diversa rispetto al notiziario comunale targato Ronchi.

Col tempo ci siamo appassionati, e benché non professionisti, abbiamo iniziato  a ragionare su come offrire un servizio migliore, approfondito e, pur considerando che si tratti di blog di parte - di un partito politico -, oserei dire anche un servizio obiettivo.

(il quotidiano della città ci fornisce le cifre del festival: 66.000 di visitatori nel week end)

Con lo scopo di migliorarsi, di conoscere realtà differenti dalle nostre, ma soprattutto con l'intento di studiare strumenti e argomenti nuovi (perché non esistono solo le primarie) ho partecipato questo fine settimana al festival della rivista Internazionale

Mi è capitato altre volte di partecipare a festival, eventi giornalistico letterari. Il festival di Internazionale è qualcosa di divisero; è un posto che tra venerdì sabato e domenica ha fatto di nuovo commuovere e entusiasmare me ed altre migliaia di persone che si sono trovate insieme a Ferrara.

Internazionale ha costruito decine di posti di lavoro, un rapporto fortissimo col territorio circostante e la comunità locale,  a dimostrazione che, al contrario di come diceva qualcuno, con la cultura  si mangia.

Per forza di cose quest'anno il festival è stato declinato sulla crisi del mercato del lavoro Numerosi gli incontri dove si è dibattuto di economia.

Si è parlato di Occupy Wall street e di finanza etica con Shawn Carrié (Occupy Wall street) Claudia Vago(all'anagrafe di twitter @tigella, ne avevamo parlato tempo fa qui sul blog) Ugo Biggeri (Banca Etica) e Malcom Hayday di Charity Bank; ovvero il desiderio dei cittadini di tornare a poter dire la loro tramite assemblee come grande momento partecipativo, la voglia di maggior trasparenza sulle modalità di spesa dei propri soldi, la nascita di banche etiche, l'affermazione dei movimenti (da occupy Wall street negli stati uniti, al partito dei pirati in Germania per arrivare al movimento cinque stelle e ancora prima il "popolo" di Seattle)

Da sinistra a destra: Claudia Vago, Shawn Carriè,  Malcom Hayday e Ugo Biggeri

Di grande impatto la rassegna cinematografica. In particolar modo l'inchiesta "The brussels business". Il documentario di Friedrich Moser e Matthieu Lieataert ci racconta l'Europa finanziaria e delle lobby. 
"The brussels business"

Attorno alle sedi istituzionali europee sono sorte una miriade di palazzi dove risiedono gli uffici delle più grandi e potenti multinazionali. L'obbiettivo è chiaro: fare pressioni sulle decisioni laddove vengono prese. E cosi un esercito di lobbysti durante l'anno tesse rapporti, relazioni e tenta di forzare le decisioni degli organismi europei. Molto spesso queste decisioni raccontano i due registri non sono nient'altro che piani predisposti da multinazionali.

Tolta quella patina di complottismo la senzazione è di un' Europa lontana dai cittadini. Una macchina articolata dai meccanismi complessi dove non si riesce a scorgere con chiarezza chi decide. La poca chiarezza decisionale unita alla grave crisi economica va a vantaggio di gruppi economici, multinazionali, assicurazioni, che riccatano i politici minacciando di delocalizzare qualora non avallassero le loro richieste.

C'è stato spazio per argomenti più lievi ma specchio del paese. Bilanci in rosso, partite truccate, giocatori sospesi o arrestati. Ci si è chiesti se il calcio fosse fallito. Ne hanno parlato Simon Kuper, giornalista del Financial Times e autore di "Calcio e potere", e John Foot, storico britannico, autore di Calcio. 1898-2006 e columnist di Internazionale.


Il chiostro

Non potevamo lasciare Ferrara prima di partecipare al dibattito sulla campagna elettorale in corso negli Stati Uniti.  David Carr, giornalista statunitense del New York Times, Philip Gourevitch, scrittore e giornalista del New Yorker, e JoAnn Wypijewski, giornalista di The Nation. con la moderazione di Marino Sinibaldi, direttore di Radio3 hanno raccontato gli sviluppi che potrà avere la campagna elettorale americana nell'incontro "Trenta giorni per un presidente"

"Trenta giorni per un presidente"

Queste sono solo alcuni degli incontri di Internazionale 2012. Si torna a casa con tanti spunti e idee per il blog e per l'imminente campagna elettorale, una rinnovata curiosità per ciò che accade fuori dai confini nazionali e che i media italiani non coprono e soprattutto che dopo le primarie del Pd il mondo andrà avanti. Quindi tranquilli.

Ferrara la città della bicicletta

DoppiaM

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