Omofobia, Bersani: "Parlamento faccia la sua parte per sconfiggere le discriminazioni"


Oggi 17 maggio è la Giornata internazionale
contro l'omofobia e la transfobia.

Come giovani impegnati in politica ci battiamo quotidianamente nelle istituzioni in cui siamo eletti contro l'omofobia, la transfobia e ogni forma di discriminazione, promuovendo provvedimenti che portino al raggiungimento della parità dei diritti. 

Ecco il commento del Segretario Pierluigi Bersani:

Nessuna ragazza, nessuna ragazzo dovrà più crescere nel nostro Paese pensando che subirà un diverso trattamento a causa del suo orientamento sessuale o della sua identità di genere. Questo è l’impegno che tutti dobbiamo assumere in occasione del 17 maggio, la Giornata Internazionale contro l’Omofobia istituita nel 2007 dal Parlamento Europeo.

La vita di lesbiche, gay, bisessuali e transessuali nel mondo è ancora molto pesante: in molti Paesi l'omosessualità è punita dalla legge, in alcuni casi con la pena di morte. In questi giorni l’opinione pubblica internazionale è attonita di fronte alla sentenza di condanna a morte di quattro ragazzi in quanto omosessuali in Iran: uniamo la nostra voce a chi chiede al Governo iraniano di fermarsi.

Ma anche in Italia non mancano situazioni di grande difficoltà per le persone lgbt: troppo spesso la cronaca ci parla di pestaggi, aggressioni, violenze di vario tipo. Le persone più esposte perché più fragili sono le più giovani: gli adolescenti lgbt e i bambini che vivono in famiglie omosessuali. Bene ha fatto il Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo a chiedere alle scuole italiane di celebrare la ricorrenza del 17 maggio. È proprio sui banchi di scuola, prima ancora che sui luoghi di lavoro, che nascono pregiudizi e discriminazioni.


Il Parlamento ora deve fare la sua parte per allineare l’Italia agli altri Paesi europei nella promozione di uguali diritti e pari dignità per tutti. 

Serve una buona legge contro l’omofobia e una legge che, come richiesto al Parlamento dalla Corte Costituzionale con la sentenza 138 del 2010, riconosca alle coppie dello stesso sesso il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia, ottenendone il riconoscimento giuridico.

E’questo il compito che tocca al Parlamento italiano. 

Solo perseguendo i valori fondamentali di libertà e uguaglianza, e rendendoli concreti ed esigibili in forza della legge, potremo sconfiggere davvero le discriminazioni.

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