Cittadinanza e voto degli stranieri, una valanga di firme


Qui e qui vi avevamo raccontato la campagna "L'Italia sono anch'io" e l'impegno del Partito Democratico e delle associazioni a sostegno della raccolta firme.

Raccolta fimre per l'estensione del diritto di voto alle elezioni amministrative ai cittadini stranieri residenti da 5 anni, il riconoscimento immediato della cittadinanza per tutti i bambini nati in Italia e, al raggiungimento della maggiore età, il riconoscimento per chi vi sia entrato entro il decimo anno di età, la riduzione da 10 a 5 degli anni di soggiorno necessari perchè un cittadino extracomunitario possa richiedere la cittadinanza.

Ieri mattina sono state consegnate alla Camera dei Deputati
le due proposte di legge, sottoscritte con oltre 100mila firme ciascuna.
Ne bastavano 50 mila.

Ce lo racconta la rivista L'Internazionale.

Più di 200mila firme per chiedere nuove norme sulla cittadinanza e per dare la possibilità di voto alle amministrative agli stranieri sono state consegnate questa mattina alla camera dei deputati dalla campagna per i diritti di cittadinanza “L’Italia sono anch’io”. L’iniziativa, a cui hanno aderito 19 diverse organizzazioni, ha promosso una raccolta firme per sostenere due proposte di legge di iniziativa popolare che hanno ricevuto oltre 100mila firme ciascuna, doppiando così per ogni proposta il limite previsto dalla legge, fissato a 50mila firme.

Il sostegno maggiore alle due proposte arriva soprattutto dal nord dell’Italia. Ai primi posti, come numero di firme raccolte per entrambi i testi, ci sono la Lombardia, l’Emilia Romagna, il Piemonte, la Toscana e il Veneto. Al settimo posto anche il Friuli-Venezia Giulia. Un “successo straordinario”, spiegano le organizzazioni promotrici, “possibile grazie al lavoro di centinaia di volontari che hanno raccolto le firme in questi sei mesi”. “La gente si è fermata ai banchetti, ha discusso, a volte non ha firmato ma si è posta il problema”, spiega Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia e presidente dell’Anci e del comitato promotore. “Questa non era una battaglia solo per le persone sfortunate, ma una battaglia per tutti e di tutti. Noi non stiamo difendendo semplicemente il diritto di una minoranza, ma il diritto delle nostre città, della nostra comunità di far sentire tutti cittadini e di allargare i diritti sapendo che fare questo è un vantaggio per tutti. Una battaglia che non è di destra o di sinistra, ma una battaglia che riguarda la filosofia della cittadinanza”.

Nel dettaglio, la proposta di legge “Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91 nuove norme sulla cittadinanza”, ha spiegato Lorenzo Trucco dell’Asgi, “rimette in primo piano lo ius soli, la legge prevede che coloro che nascono sul territorio italiano diventino cittadini italiani. Si richiede solamente che uno dei genitori abbia un permesso di soggiorno di almeno un anno. Ci vuole un rapporto col territorio, che non deve essere un ostacolo insormontabile”.

Per gli adulti, il testo propone di impegnare i sindaci a presentare al presidente della repubblica l’istanza di cittadinanza di uno straniero residente legalmente in Italia da cinque anni invece che da dieci.

Continua a leggere sul sito de L'Internazionale.

DoppiaM

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