Un patto progressista per l'Europa


Il sito del partito Partito Democratico ci racconta il Patto progressista per l'Europa sottoscritto da Bersani e Hollande, candidato socialista alle prossime elezioni presidenziali francesi.

"L'Italia non manderà a fondo l'Europa,

ma l'Europa di Sarkozy e Merkel non mandino a fondo tutti"


"Sosteniamo il governo di emergenza e di transizione con l'obiettivo che l'Italia torni ad avere una voce forte e dignitosa per chiedere un forte cambiamento delle politiche europee". 

Lo ha detto Pier Luigi Bersani durante la Conferenza nazionale “Il futuro dell'Europa” in conferenza stampa con Francois Hollande, candidato socialista alle prossime elezioni presidenziali francesi,.


I due leader sono d'accordo che bisogna ripartire con nuove prospettive di risveglio del progetto europeo contro "il rischio di un avvitamento tra austerità e recessione". Una triste prospettiva, caratterizzata dal patto Merkel-Sarkozy, che Hollande ha definito "folle e limitato. Se i francesi mi daranno la possibilità di agire da premier, ridiscuterò il contenuto dell'intesa raggiunta a Bruxelles. Per migliorarlo e dotarlo di strumenti e prospettive finanziarie".


Le difficoltà europee si manifestano chiaramente in Italia, ancora troppo esposta sul fronte della crisi.  Per Bersani “è incombente il rischio di un avvitamento tra recessione e austerità che noi italiani abbiamo conosciuto per primi. Abbiamo fatto una manovra molto pesante, ma non intendiamo rincorrere manovra su manovra, perché così si va contro un muro. La questione posta da Francois Hollande è urgente e seria".


Sosterremo lealmente – ha continuato Bersani - questa fase del governo di emergenza e transizione ma questo non è il nostro orizzonte: il nostro orizzonte è un appuntamento elettorale per la ricostruzione del Paese. La ricostruzione del Paese avverrà attraverso le riforme che il PD sta predisponendo e sulla base di una piattaforma comune dei progressisti europei". 


Per questo, ha dichiarato il Segretario democratico "ci sentiamo ingaggiati nella battaglia per le presidenziali francesi, che sentiamo come una nostra battaglia. E la battaglia Francois Hollande è anche la nostra battaglia". 


Per il candidato alle presidenziali francesi Hollande “serve un patto tra progressisti europei per fare cambiare la rotta all'Europa. Costruire una piattaforma che abbia alla sua base i progressisti francesi, italiani e i socialdemocratici tedeschi: i tre paesi che in tempi più o meno ravvicinati saranno chiamati ad elezioni politiche”. 



“Oggi – ha ribadito Bersani – è un'importante occasione per approfondire la collaborazione comune. Dai colloqui che abbiamo avuto, mi ha colpito la chiarezza di idee di Francois Hollande sulle prospettive dell'Europa. Sono idee che condividiamo, che ci consentono una collaborazione molto forte. Pensiamo che una vittoria in Francia di Hollande possa aprire prospettive nuove non solo per la Francia, ma per l'Europa. Un'Europa che deve cambiare rotta col sostegno di una nuova grande piattaforma dei progressisti europei. Per quel che riguarda l'Italia io aggiungo solo una parola: noi ci siamo messi a sostegno di un governo di emergenza e di transizione affidando a questo governo due obiettivi. Il primo è portar via l'Italia dal precipizio e evitare che sia un rischio per l'euro e per l'Europa. Il secondo obiettivo è che l'Italia torni ad avere una voce forte e dignitosa per chiedere una correzione forte delle politiche europee. Detto in slogan: l'Italia non manderà a fondo l'Europa, ma l'Europa di Merkel e Sarkozy non mandino a fondo tutti. Questo è lo spirito con cui abbiamo discusso con Francois Hollande”.


“Noi europei - sostiene Bersani - vogliamo difendere l'euro e chiediamo non solo discipline di bilancio ma soprattutto strumenti comuni per la crescita di tutti. Tutto questo non è ancora uscito non nettezza da Bruxelles”.


Anche sul ruolo della Bce per il segretario del PD il problema è legato alla forza della politica a livello europeo: “La Bce è uno dei soggetti ma manca un messaggio d'insieme. La linea europea è che si fa poco e quel poco che si fa non si può dire. O diciamo ai mercati che difendiamo l'euro e abbiamo la forza politica per usare tutti gli strumenti o l'attacco dei mercati non finirà! Non c'è chiarezza sulla posizione europea, la Bce fa qualche movimento in più ma non è sufficiente. Se avessimo strumenti per dire non si passa ce la caveremmo anche senza spendere un euro. Se invece si continua ad agire in modo barocco e implicito andremo incontro a problemi molto ma molto seri”. 


Ridare forza all'Europa è per Bersani “un compito che tocca ai progressisti perché la destra ha usato la politica per vantaggi elettorali a danno di una politica europea”. 

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