La dama bianca


Anche nel 2010 ci sono stati oltre tre decessi al giorno tra i lavoratori.

Quanti sono stati i morti del lavoro in Italia nel 2010?
Secondo l'Osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro di Bologna, interpellato dal Partto Democratico, sono stati 1080.

Troppi, più che nel 2009, 1.050 (dati Inail), più di 3 al giorno.
IlIl motivo è anche legato allo smantellamento del testo unico in materia di salute e sicurezza voluto fortemente dal Governo prodi e dall'allora ministro del lavoro Cesare Damiano.

Infatti il testo unico per la sicuerzza che sostituì il famoso D. Lgs. 626 (in vigore dal 1994) varato nell'aprile 2008 e' stato fortemente modificato dall'attuale governo nel 2009 con il D. Lgs. n°106.

Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro nella Segreteria PD, attacca: "I dati del 2010 sulle morti sul lavoro sono, anche quest'anno, drammatici. Si tratta di una guerra nascosta e la media di 3 decessi al giorno non si riduce, nonostante l'attività economica sia ancora fiacca, in particolare nel settore dell'edilizia, uno dei più rischiosi per incidenti mortali. Le politiche per la sicurezza non sono tra le priorità del Governo e del Ministro Sacconi, anzi alcune scelte, come l'eliminazione della responsabilità in solido dell'appaltatore con il subappaltatore o la cancellazione dell'obbligo di comunicazione all'Inps prima dell'inizio del lavoro, vanno in direzione opposta alla prevenzione. I dati del 2009 richiedono l'iniziativa urgente del Parlamento al fine di individuare le aree prioritarie di intervento per ridimensionare un fenomeno sottovalutato e oggetto di una inaccettabile assuefazione politica e mediatica".

Cesare Damiano, capogruppo PD in commissione Lavoro alla Camera indica i rischi legati ai subappalti dove l'appaltare all'esterno dell'azienda lavori pericolosi, la mancanza i coordinamento e di controlli costituiscono i fattori prncipali di infortunio: "Meno male che il ministro Sacconi si occupa degli appalti al massimo ribasso. E' una piaga che va risanata. Mentre per quanto riguarda i costi della sicurezza sul lavoro esiste già una normativa che li preserva dalla logica del ribasso, per quanto riguarda il costo del lavoro riferibile ai minimi stabiliti dai contratti nazionali, occorre a nostro avviso una normativa specifica. Non sappiamo se sarà sufficiente una semplice circolare interpretativa. E' sotto i nostri occhi quello che capita abitualmente: ribassi così accentuati da risultare inferiori allo stesso costo dell'ora lavorata, questo vale per le aziende a controllo pubblico, come per quelle private e non esclude i grandi committenti di servizi: si pensi al caso dei call center. Inoltre un efficace legislazione sugli appalti può aiutare a prevenire incidenti del lavoro, che in molti casi si annidano nelle lunghe catene dei subappalti e coinvolgono anche imprenditori senza molti scrupoli".

Non si può ricordare il tema dei tanti infortuni e delle morti solo quando si verificano gli episodi più gravi. È un tema che bisogna ricordare sempre per prevenire e intervenire.

DoppiaM

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