Parole (inaccettabili) in libertà

Violento intervento nell’Aula del Senato del pidiellino Giuseppe Ciarrapico, che definisce «rinnegati» e traditori Gianfranco Fini e i suoi parlamentari, aggiungendo anche: «Fonderà un partito, speriamo che abbia già ordinato le kippah con le quali si presenteranno».

Il primo a sollevare la questione è stato Emanuele Fiano (Pd) che ha attaccato le parole di Ciarrapico «come se il simbolo di una religione potesse essere un disvalore, un motivo di accusa politica».

«Che vergogna, senatore Ciarrapico -ha concluso Fiano- che in questo Parlamento della Repubblica, che ha celebrato da poco il settantennale delle leggi razziali, qualcuno usi ancora queste parole. Si vergogni, lei, fascista e antisemita».

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