Bilancio 2010, la nostra dichiarazione di voto

Riportiamo in questo post una parte della dichiarazione di voto sul bilancio di previsione 2010. La dichiarazione di voto a nome del PD è stata fatta da Marco Troiano.


Il 12 aprile la maggioranza ha presentato il bilancio in consiglio comunale: abbiamo subito evidenziato la povertà delle relazioni, in termini di informazioni, dati di contesto, indicatori. Nel primo anno di mandato sarebbe stato più utile per tutti avere più informazioni a disposizione. Per tutti. Soprattutto per i nuovi consiglieri comunali, di maggioranza e di minoranza. Abbiamo anche messo in luce le forti contraddizioni tra quanto gli assessori hanno detto nelle relazioni e le scelte politiche concrete che la giunta sta portando avanti.

Abbiamo comunque letto il bilancio e le relazioni con molta attenzione: nella seduta successiva del consiglio comunale, nei nostri interventi, abbiamo posto temi, criticato alcune decisioni poco convincenti, offerto disponibilità.

Abbiamo parlato di casa, cultura ed educazione civica (Annarita Minelli), del ruolo dell’ufficio tributi e della virtuosità del bilancio Alessandra Coduti), delle scelte urbanistiche e culturali (Giuseppe Carminati), del metodo di lavoro e confronto tra noi e di associazionismo e priorità sociali (Patrizia Gioacchini), delle risorse a disposizione per alcuni interventi ambientali e strutturali e delle cooperative sociali (Silvia Bolgia), di scuola, piano degli orari, provincia di Monza e Brianza, commercio, lavoro, servizi sociali, voucher, sussidiarietà, farmacie, centro olimpia, stranieri, comunicazione, scuola superiore, ruolo dei privati, quartieri, sicurezza, giovani (Marco Troiano).

E lo abbiamo fatto riconoscendo anche i possibili punti di intesa su alcune scelte politiche, dicendo che su alcuni temi siamo pronti a confrontarci nel merito. E con altrettanta forza abbiamo contestato scelte che riteniamo sbagliate, per il futuro e lo sviluppo della città.

Quale reazione ai nostri interventi? Alcune pronte a manifestare attenzione ed interesse, avendo verificato che alcuni temi sono realmente trasversali, ci interessano allo stesso modo, come forze di maggioranza e di minoranza.

Altre sono state nel solco della più becera demagogia politica, che vuole il vincitore zittire a prescindere chi non la pensa come lui. Alcuni interventi davvero si devono a buon diritto inserire nel desiderio di “non fare prigionieri” che si annida in qualche consigliere di maggioranza: evidentemente il partito dell’amore non ha ancora trovato casa a Brugherio.

Davvero avremmo sperato che questo bilancio potesse segnare un “punto zero” nel lavoro di questo consiglio comunale. Tocca a voi, ora. Basta con le questioni del passato. Il tempo del governo per voi è ormai arrivato da tempo. Lo state esercitando, non capisco per quale motivo dobbiate continuare a parlare del passato.

Vogliamo parlare del passato? Allora scegliete come farlo, scegliete quale linea volete seguire.
Non potete parlare di “eccellenze” di questa città, e contemporaneamente dire che l’eredità del passato è disastrosa. Non potete vantare come vostri risultati che avete ereditato, e dei quali oggi raccogliete i frutti.

Uno su tutti, anche in termini economici: il piano regolatore. Non lo avete votato e ora invece ci dite che sarà solo corretto e non stravolto. E nel frattempo incassate i soldi di un piano regolatore che sta entrando a regime.
Altri esempi? Il concorso per la polizia locale, il progetto sicurezza firmato con la Regione Lombardia, le case di cooperativa, la scuola superiore, la scuola media del quartiere ovest, l’ampliamento della Manzoni, i parchi. Li vantate come vostri successi, sapete bene, se davvero volete usare l’onestà intellettuale, che sono eredità che ricevete dall’amministrazione precedente.

Fateci vedere cosa sapete fare voi. Da questo bilancio in poi. Basta parlare del passato. Oppure parlatene in maniera corretta. Scegliete voi quale strada perseguire.

E comunque, le intenzioni espresse nelle relazioni sono una cosa, i fatti un’altra. Soprattutto altra cosa è come si realizzano le cose, come si presentano e si discutono.

Ci sono sei motivi per i quali il nostro voto a questo bilancio non può che essere negativo: mancanza di strategia in settori chiave, politica dell’annuncio, assenze progettuali, passi indietro, questioni decisive sulle quali non siamo d’accordo, stile di risposta alle nostre sollecitazioni.

Un’immagine conclusiva: inondate il ronchiziario comunale con centomila foto del sindaco e degli assessori. La città e i suoi abitanti restano fuori dalle foto. E’ il segno del vostro stile di governo: uno stile dell’apparire, segnato dalla fretta, da un’ansia di prestazione, quasi alla maniacale ricerca del voler subito essere riconosciuti.

Brugherio però ricorda le persone che in ogni campo (dal sociale al politico, dall’associazionismo sportivo all’istruzione etc) hanno lavorato con passione e discrezione, senza troppo desiderio di apparire ad ogni costo.

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