1 Maggio
Si possono condividere oppure no, ma Renzi scrive qualcosa di molto interessante su cui riflettere, in merito al primo Maggio.
Quanto mi piacerebbe una discussione pubblica con i sindacati – o con chi per loro – sui temi del rispetto dei tempi, del ciclo di vita delle famiglie, delle relazioni. Mi piacerebbe poter dire la mia, da ragazzo cresciuto in una società in cui gli stessi che ci hanno tirato su a forza di centri commerciali, outlet e multisale, oggi ci fanno la predica sui giorni festivi. Cresciuti a colpi di spot sembriamo ricordare i valori fondanti della festa del lavoro solo quando c’è da contestare un’amministrazione. Eppure quanto vorrei discutere del lavoro, quello vero, quello che c’è e quello che manca. Discuterne con la mia generazione che è cresciuta pensando che il primo maggio sia la data di un grande concerto e che i sindacati siano meritorie associazioni in difesa dei diritti dei pensionati. Vorrei gridare ai ragazzi che non è così, che non dovrebbe essere così. Vorrei gridare il valore del primo maggio. Vorrei portare ciascuno di loro in pellegrinaggio laico davanti alla Seves, azienda fiorentina che rischia di chiudere sacrificata da vicende economiche e finanziarie inaccettabili. Vorrei che potessimo parlare di chi perde la vita per portare a casa uno stipendio, in una repubblica democratica che sarà anche fondata sul lavoro ma spesso sembra affondare sulla rendita.
In questo intervento renzi non si presta solo ad alimentare la polemica negozi aperti si, negozi aperti no; fa un ragionamento complesso sul significato di questa festa... festa del lavoro, quella vero per chi ce l'ha e per chi sopravvive (al lavoro).
Perchè questa crisi ha ridotto i posti di lavoro ma non gli infortuni sul lavoro.
Brugherio nel 2010 ha già versato il suo tributo...due vittime.
L'ultima morte bianca nella giornata di ieri. Così le chiamano; morti bianche che di bianco hanno poco.
Hanno il colore giallo del casco che viene indossato dai colleghi subito dopo un infortunio, hanno il colore grigio dell'aminato ancora largamente diffuso, hanno il colore marrone della polvere di legno (cancerogena), hanno il colore nero dello sfruttamento.
I lavoratori hanno bisogno soprattutto che si torni a parlare del lavoro come valore primario della Società, di superare l'emarginazione culturale a cui sono stati sottoposti in questi anni.
Parliamo dell'informazione, della formazione e dell'addestramento del coinvolgimento, della partecipazione, della consultazione che devono ricevere i lavoratori. La cultura della sicurezza passa obbligatoriamente da questi momenti molto spesso ignorati.
Buon 1 Maggio
Marco Magni
Quanto mi piacerebbe una discussione pubblica con i sindacati – o con chi per loro – sui temi del rispetto dei tempi, del ciclo di vita delle famiglie, delle relazioni. Mi piacerebbe poter dire la mia, da ragazzo cresciuto in una società in cui gli stessi che ci hanno tirato su a forza di centri commerciali, outlet e multisale, oggi ci fanno la predica sui giorni festivi. Cresciuti a colpi di spot sembriamo ricordare i valori fondanti della festa del lavoro solo quando c’è da contestare un’amministrazione. Eppure quanto vorrei discutere del lavoro, quello vero, quello che c’è e quello che manca. Discuterne con la mia generazione che è cresciuta pensando che il primo maggio sia la data di un grande concerto e che i sindacati siano meritorie associazioni in difesa dei diritti dei pensionati. Vorrei gridare ai ragazzi che non è così, che non dovrebbe essere così. Vorrei gridare il valore del primo maggio. Vorrei portare ciascuno di loro in pellegrinaggio laico davanti alla Seves, azienda fiorentina che rischia di chiudere sacrificata da vicende economiche e finanziarie inaccettabili. Vorrei che potessimo parlare di chi perde la vita per portare a casa uno stipendio, in una repubblica democratica che sarà anche fondata sul lavoro ma spesso sembra affondare sulla rendita.
In questo intervento renzi non si presta solo ad alimentare la polemica negozi aperti si, negozi aperti no; fa un ragionamento complesso sul significato di questa festa... festa del lavoro, quella vero per chi ce l'ha e per chi sopravvive (al lavoro).
Perchè questa crisi ha ridotto i posti di lavoro ma non gli infortuni sul lavoro.
Brugherio nel 2010 ha già versato il suo tributo...due vittime.
L'ultima morte bianca nella giornata di ieri. Così le chiamano; morti bianche che di bianco hanno poco.
Hanno il colore giallo del casco che viene indossato dai colleghi subito dopo un infortunio, hanno il colore grigio dell'aminato ancora largamente diffuso, hanno il colore marrone della polvere di legno (cancerogena), hanno il colore nero dello sfruttamento.
I lavoratori hanno bisogno soprattutto che si torni a parlare del lavoro come valore primario della Società, di superare l'emarginazione culturale a cui sono stati sottoposti in questi anni.
Parliamo dell'informazione, della formazione e dell'addestramento del coinvolgimento, della partecipazione, della consultazione che devono ricevere i lavoratori. La cultura della sicurezza passa obbligatoriamente da questi momenti molto spesso ignorati.
Buon 1 Maggio
Marco Magni