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Nordio come Ponzio Pilato

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Ieri il Ministro della Giustizia Nordio ha rilasciato un'intervista in cui parla di Ilaria Salis.  Da un Ministro ci saremmo aspettati proposte e garanzie per tutelare diritti e dignità di una nostra connazionale.  Niente di tutto ciò: da Nordio tante belle parole, tanta commozione, ma nessuna soluzione possibile. Se ne lava le mani. Un moderno Ponzio Pilato.

Ilaria Salis libera, fiaccolata a Monza

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In queste settimane il PD, insieme a diverse forze politiche, sindacali e associazioni, ha chiesto un maggiore impegno al Governo italiano nei confronti del Governo ungherese per il trasferimento di Ilaria in Italia per trascorrere il periodo di custodia cautelare nel suo Paese e per partecipare in videoconferenza dall'Italia al processo.  A fronte di tale richiesta formale, a Monza è stata organizzata una fiaccolata per far sentire la nostra voce alle autorità centrali.  Il nostro Circolo aderisce e promuove questa iniziativa: parteciperemo senza alcun simbolo politico, poiché le libertà umane e la tutela dei diritti individuali non debbano mai conoscere segno politico.  Damiano Chirico

Per la pace in Medio Oriente

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Il Partito Democratico ha depositato una mozione sul conflitto in Medio Oriente, per chiedere all’Italia e all’Europa un’iniziativa diplomatica forte, fin qui mancata, per un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza, la liberazione incondizionata di tutti gli ostaggi, la protezione dei civili, la fornitura e l’accesso illimitato agli aiuti e delle cure di cui la popolazione palestinese ha disperatamente bisogno.  Chiediamo che l’Europa promuova una conferenza internazionale di Pace e una missione ONU a Gaza che, coinvolgendo i paesi arabi, ponga fine al conflitto e rilanci la soluzione dei “due popoli, due Stati”, con il riconoscimento dello Stato di Palestina, nel rispetto del diritto alla sicurezza di Israele.  NO al terrorismo di Hamas, NO all’estremismo, alla guerra, alla violenza dei coloni israeliani in Cisgiordania.  SI a un’Europa attrice di pace nel mondo, SI a “due popoli, due Stati” per la pace in Medio Oriente.

Otto anni senza Giulio Regeni

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Otto anni fa veniva ritrovato sul ciglio di una strada della periferia del Cairo, in Egitto, il corpo torturato di Giulio Regeni, giovane ricercatore.  Nonostante fra qualche settimana inizi il processo, ancora lontana è la verità sul contesto e i mandanti del delitto. Verità e giustizia che vanno chieste per tutte le persone a cui sono stati violati i diritti umani, come la nostra connazionale Ilaria Salis.  Oggi, anche a Brugherio, sotto lo striscione “Verità per Giulio Regeni”,  lo abbiamo detto con forza: verità e giustizia per Giulio Regeni!  Damiano Chirico

Non è mai troppo tardi

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Gli insulti, le volgarità, l’inchiesta sul quadro rubato. Degli eccessi di Vittorio Sgarbi erano stufi tutti, tranne Giorgia Meloni che non ha mai preso posizione sui comportamenti di un membro del suo Governo.  Per le dimissioni, per fortuna, non è mai troppo tardi. Ma sono dimissioni al veleno. Lascia il suo posto da Sottosegretario con un attacco diretto al Ministro Sangiuliano, definendolo “uomo senza dignità”. Sgarbi che parla di dignità, si, avete capito bene.  Una crepa all’interno di un Governo che, ormai, fa acqua da tutte le parti. Adesso è il turno di Santanchè e Delmastro: è ora che si dimettano anche loro.

Poche idee, ma confuse

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Troviamo la scelta della giunta Assi di rimuovere le panchine dal Parco Miglio come soluzione per risolvere gli schiamazzi notturni semplicemente assurda.  Come già detto a il Cittadino , giornale che ancora si ricorda cosa sia la par condicio, non siamo contrari alla revisione degli spazi e dell’arredo urbano in quanto le città si evolvono, ma rimuovere le panchine equivarrebbe ad abbandonare quel posto e, come unico risultato, potrebbe spostare il problema altrove, magari in piazza Roma o davanti alla Sciviero dove i ragazzi potranno continuare a sedersi.  Sarebbe meglio presidiare il parco e intervenire sulle dinamiche sbagliate.  Speriamo che questa scelta non sia propedeutica alla decisione di rivedere la destinazione d’uso dell’area trasformandola, magari, in un parcheggio.  Sicuramente non aiuta un regolamento di polizia urbana che anziché sanzionare comportamenti puntuali introduce una serie di proibizioni che, paradossalmente, rischiano di colpire chi si comporta in modo civil

Trai due litiganti l'Italia perde

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Mentre i comuni e gli enti locali attendono i fondi del PNRR per la realizzazione dei progetti di sviluppo e transizione energetica, i Ministri Fitto e Giorgetti litigano fra di loro per l’utilizzo dei fondi.  19 miliardi di euro che si rimpallano da un Ministero all’altro, discutendo chi debba attingere da cosa. Ma aldilà del contenzioso in sé, c’è un problema che è tutto politico: una totale mancanza di concordia all’interno del Governo Meloni nella gestione dei fondi, figlia della loro visione scettica sul Recovery Fund, che sta sostanzialmente bloccando il più importante piano economico dal dopoguerra a oggi.  Uno spettacolo francamente indecente mentre cittadini e istituzioni attendono di vedere realizzate opere fondamentali. Tra i due litiganti a perdere è il Paese.

I conti del Presidente

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Hanno tagliato fondi essenziali per le famiglie con persone con disabilità gravi e gravissime, per il diritto allo studio, per la tutela delle donne vittime di violenza, per non parlare della sanità e dei trasporti. Tagli su tagli, che rendono la vita in Lombardia sempre più inaccessibile. Ma su qualcosa non badano a spese: i regali di Natale. Proprio così, perché se le cittadine e i cittadini più fragili si sentono sempre più abbandonati, lo stesso non si può dire dei sostenitori di Fontana: sono stati spesi ben 677.501,75 euro per acquisti promozionali come moleskine, felpe, occhiali da sole, tazze, teli mare…tutto pagato dai contribuenti. E visto che la salute è importante, ecco 5.000 paia di occhiali da sole per complessivi 33.500 euro, 3.000 borracce per 14.091 euro, cappellini a 5,50 euro l’uno per proteggersi dal caldo. Insomma, una Regione invivibile ma super accessoriata per le vacanze estive. Un pessimo esempio di gestione dei fondi pubblici, concordiamo con il nostro Consigl

Webinar: per una sanità veramente pubblica

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Tornano i webinar del dipartimento di Partecipazione e Formazione del PD. Appuntamento venerdì 2 febbraio alle 17.30.  Chi oggi governa l'Italia deve dire con chiarezza cosa vuole fare per il Servizio Sanitario Nazionale e per rispondere ai bisogni dei cittadini. Serve una visione che il Governo Meloni non ha. I temi urgenti sono molti: il disagio psicologico e i disturbi del comportamento alimentare dei giovani, l'aumento delle cronicità e la non autosufficienza degli anziani, l'abbattimento delle liste d'attesa, la necessità di strutture ospedaliere più efficienti, di una sanità di prossimità sul territorio più forte, di investimenti sulla prevenzione e sulla appropriatezza delle cure.  Il bivio è netto: i pilastri del SSN si salvano aumentando significativamente le risorse finanziarie, immettendo nuovo personale - medici, infermieri, tecnici - creando le condizioni, economiche e organizzative, affinché le migliori professionalità rimangano nel servizio pubblico.  Di

Chi l'ha visto?

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La cerimonia della posa della Pietra d'Inciampo per Gioacchino Teruzzi di domenica scorsa, molto sentita e importante per la nostra città, ha visto un nuovo mistero della Giunta Assi: l'assenza di tutti gli Assessori e i Consiglieri comunali di Fratelli d'Italia alla commemorazione.  Certo le assenze e i silenzi di FdI a Brugherio non sono una novità, ma desta sconcerto una diserzione di massa in concomitanza con la ricorrenza del Giorno della Memoria. Qualche nuovo impegno istituzionale? Speriamo non sia dovuto a qualche imbarazzo legato alla data e alla Storia che ci ricorda.  Imbarazzo che certo è emerso nell'intervento del Sindaco: fra citazioni approssimative (su Hannah Arendt è rimandato a settembre), l'incapacità di dire la parola "fascismo" e il mettere insieme fenomeni come i totalitarismi, la mafia e i social come in un grande frullatore, è sembrato presentare la Shoah come fatto metafisico avvenuto dal nulla, piuttosto che un fenomeno storico co

Meloni, il tuo silenzio è complice

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Da Meloni un silenzio assordante, complice della negazione dei diritti umani di Orbàn. Preferisce tenere buono l’alleato piuttosto che aiutare una nostra connazionale in catene.  Basta ambiguità e tentennamenti, il Governo agisca in maniera netta, chiara, immediata ed efficace. Ilaria Salis deve tornare in Italia.

Una legge mancia

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Ieri la trasmissione Report ha mandato in onda un servizio che racconta quello che denunciamo da tempo: il “Piano Marshall” di Regione Lombardia, che doveva servire a rilanciare l’economia lombarda dopo la crisi della pandemia, si è trasformato in una pioggia di denaro che la destra ha destinato ai propri amici, per scopi esclusivamente elettorali e propagandistici. Mancette con cui Fontana e la sua maggioranza aiutano amici e compagni di partito, sperperando una quantità enorme di fondi pubblici, che avrebbero potuto garantire investimenti puntuali, precisi, efficaci.  Condividiamo le parole del nostro Consigliere Pietro Bussolati, “l’indagine conoscitiva sull’efficacia del Piano Lombardia, che abbiamo richiesto ed ottenuto, deve partire nel minor tempo possibile. Raccogliamo gli appelli e le preoccupazioni dei sindaci e degli amministratori del nostro territorio: le cittadine e i cittadini meritano chiarezza sulla destinazione di questi finanziamenti”.  Questo modo di fare politica p

Ilaria Salis, il governo intervenga

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Incatenata mani e piedi, trascinata in aula di tribunale con un guinzaglio. È come nell’Ungheria di Orbàn viene portata in udienza Ilaria Salis.  Da Meloni e Salvini, per non scomodare l’alleato, un silenzio assordante. Il Governo deve intervenire. Non possiamo lasciare una nostra connazionale in queste condizioni, privata di ogni diritto umano.

Otto anni senza Giulio, presidio cittadino

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Otto anni senza Giulio. Una vita rubata.  Aderiamo al presidio cittadino per chiedere a gran voce verità e giustizia per Giulio Regeni. Ci vediamo questo sabato, 3 febbraio, alle 19:00 sotto lo striscione esposto in via De Gasperi, a 8 anni dal rinvenimento del giovane ricercatore.  Un momento di raccoglimento aperto a tutti, un impegno comune a portare avanti la richiesta di verità e giustizia.  Damiano Chirico