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Papa Francesco, tra icona pop e rivoluzione

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Al netto delle strumentalizzazioni sull'argomento , guardando la foto di cui sopra, l'immagine che regala Papa Francesco, con la ventata di freschezza che sta portando alla Chiesa Cattolica, sta diventando in pochi mesi un'icona, un simbolo, tale da renderlo una star. Un'immagine tirata per la giacchetta da più parti, rivendicata da Grillo in un recente comizio, ma anche da molti uomini politici anche del nostro partito, che popola edicole tra innumerevoli pubblicazioni. Un'immagine che sicuramente porta speranza e positività, una scelta sicuramente in linea con i tempi per il conclave vaticano, che ha saputo leggere meglio di molti altri il senso del periodo storico che stiamo vivendo, nel quale il valore dell'empatia e della comunicazione sono centrali. Citando un post sul blog collettivo dei Mille :  Dov’è la grande novità, la svolta radicale, concreta, fra Bergoglio e il suo predecessore? La risposta, al momento, è sotto gli occhi di tutti. Pap

Punti di svista

Nobel a Edwards . Vaticano: "Inaccettabile". Barzelletta anti ebraica e con bestemmia del premier. Monsignor Rino Fisichella: "Bisogna saper contestualizzare le situazioni". DoppiaM

Battute offensive

"Deplorevoli battute" che offendono "il sentimento dei credenti" e "la memoria sacra dei sei milioni di vittime della Shoah". Così l’Osservatore Romano, in un articolo di cronaca, definisce le barzellette del premier Silvio Berlusconi. L’Osservatore Romano parla delle "nuove tensioni e polemiche" che attraversano l’Italia, "in un clima già turbato dall’inquietante e oscuro episodio dell’attentato al direttore del quotidiano Libero". Continua il giornale del Papa: "In questo contesto appaiono tanto più deplorevoli alcune battute del capo del governo , più o meno recenti e di cui peraltro Berlusconi si è subito scusato, che offendono indistintamente il sentimento dei credenti e la memoria sacra dei sei milioni di vittime della Shoah . Rendendo tristemente attuale quanto il cardinale Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana aveva detto lunedì scorso e cioè che il linguaggio in uso nella scena pubblica deve essere