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A Pompei l’Italia si gioca il futuro, non il passa

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Vorrei inviare un abbraccio solidale a Massimo Osanna, il sovrintendente degli scavi di Pompei. La musica è cambiata da quelle parti. Dal 2014 a oggi i visitatori sono aumentati del 25%, sfondando il tetto dei tre milioni. E sono state aggiudicate gare per oltre cento milioni di euro, con 59 interventi conclusi, 13 in corso, 4 da avviare . Da anni si parlava di un grande intervento di restauro per Pompei: finalmente è in corso grazie all’impegno di tanti, a cominciare dal sovrintendente. Risultati, non chiacchiere. Valorizzare Pompei significa non buttare via i fondi europei come avvenuto in passato, certo. Ma significa anche ricordarci chi siamo, noi italiani. E spronare il Sud a mettersi in gioco. In queste ore Osanna è sotto attacco da micro sigle sindacali e da piccoli interessi di parte. Vorrei che non fosse lasciato solo e che chi sta rimettendo a posto uno dei luoghi culturali più importanti del mondo avvertisse l’affetto di tutti noi. Difendere i funzionari pubblici che l

Renzi: il 4 dicembre sarà l’occasione per fare chiarezza sul futuro

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“In settimana faremo i primi mille giorni di governo e non è che ce ne saranno altri mille perchè ogni tanto si vota, ma è già un record esserci arrivati. Se dovessi guardare dove eravamo e dove siamo, il compito del nostro governo è stato mettere a posto il passato. C’era la palude, ce lo ricordiamo o no?”. Lo ha detto il premier  Matteo Renzi   intervenendo all’ Assemblea nazionale sul Mezzogiorno  a Napoli. “Sono tre o quattro, su 63, i governi arrivati a mille giorni, già questo indica qualche problema. La Merkel ha visto 4-5 presidenti del Consiglio, Obama 3 o 4. Il Parlamento – ha ricordato – non riusciva ad eleggere il Presidente della Repubblica, rischiavamo di perdere i fondi europei e tutta la classe politica che sembrava impantanata e che avesse come unico obiettivo di rimandare la tornata elettorale. Questo era lo scenario. Ci siamo preoccupati in questi due anni e mezzo, di mettere a posto il passato.  La riforma del Jobs Act , ad esempio, andava fatta 15 anni fa”

"Dal Sud con le Donne, Ricostruiamo l'italia"

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Mentre il festival di Sanremo si dimostrava indietro anni luce rispetto alla società, mandando in onda una rappresentazione popolare del rapporto tra uomini e donne, l'ennesima rappresentazione della donna oggetto (la signora Rodriguez), il Partito Democratico organizzava una due giorni delle donne democratiche nel Mezzogiorno, per rilanciare il ruolo delle donne. I dati che riguardano l'occupazione femminile, lo stato dei servizi pubblici, la presenza paritaria nelle istituzioni, diventano particolarmente gravi nel Mezzogiorno ed affrontare una tale situazione di drammatico aumento delle diseguaglianze è premessa per la crescita delle regioni del Sud ed è una grande questione nazionale. Di seguito vi proponiamo l'intervista al Segretario nazionale del PD Pier Luigi Bersani, di Lucia Annunziata, a chiusura dell'iniziativa DoppiaM

Giovani, voi siate i ricostruttori!

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Ieri è stato inaugurato un progetto di formazione politica per 2000 giovani al Sud: "Finalmente Sud" L' avvio e' stato fissato Napoli e avra' la durata di un anno. I partecipanti, sotto i 35 anni, provenienti da Campania, Calabria, Puglia, Sicilia, Basilicata, Abruzzo, Molise, sono rappresentanti dei circoli del Pd, amministratori locali, esponenti del mondo dell'associazionismo. E' un intervento del tutto innovativo per la politica in Italia. Si alterneranno momenti di formazione "in loco" con forme di condivisione delle conoscenze "a distanza". Dopo l'assise inaugurale a Napoli la formazione verrà divisa in sei aree tematiche di approfondimento: sviluppo e lavoro, istituzioni e pubblica amministrazione, istruzione, ambiente, welfare, cultura, e ognuna di queste in quattro sottotemi. Ogni singolo partecipante apparterra' contemporaneamente al gruppo dei 2000, a quello dei giovani provenienti dalla stessa regione, a quello

La frase della settimana

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«Se, oltre ad avere un ministro dell'Interno padano, avessimo anche i magistrati padani probabilmente in Padania la mafia non esisterebbe». «La nostra magistratura, che è fatta tutta di ragazzi del sud coi loro burocrati del sud, è un autentico groviera di informazioni : come fa uno a denunciare un mafioso se il mafioso, dopo tre minuti, lo sa perché viene informato da qualcuno, dagli amici ?». A quanto pare, anche la Lega adesso ha la sua ricetta per riformare la giustizia. A spiegarla, nel corso di un filo diretto con gli ascoltatori di Radio Padania Libera, è l'onorevole Alberto Torazzi, capogruppo del Carroccio in Commissione attività produttive. Qui  l'audio completo. DoppiaM