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"Partiti, apritevi a giovani e Europa”

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E' forse stato  discorso politico più forte di tutto il settennato, quello che ha tenuto Giorgio Napolitano all'incontro con alcuni giovani alla Fondazione Pellicani a Mestre. Con un discorso di 40 minuti il Presidente della Repubblica denuncia la crisi in cui sono sprofondate le forze politiche. Napolitano fa proposte precise. In Italia, «i partiti devono europeizzarsi». In Europa, già per le elezioni del 2014, occorre «una procedura elettorale uniforme, con scambio di candidature e capilista unici tra Paese e Paese da parte dei grandi partiti europei». Una vera Schengen della politica che abbatta i confini all’interno delle grandi famiglie politiche transnazionali. E poi anche, in prospettiva, l’elezione diretta di un Mister Europa, quando ci sarà «l’identificazione tra il presidente del Consiglio europeo e quello della Commissione». Leggiamo dal sito internet del quotidiano  La Stampa Non nasce nel deserto, la democrazia. Non può funzionare senza politica, e dunq

Analisi del bilancio del Partito democratico

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In questi giorni si parla molto dei finanziamenti pubblici ai partiti. Per chi volesse sapere cosa avviene negli altri paesi vi rimandiamo  all' approfondimento curato dalla redazione de "Il Post". Veniamo a noi. Ieri Alfano, Bersani e Casini hanno usato l’aggettivo «drammatico» per definire un ipotetico azzeramento dei finanziamenti pubblici ai loro partiti. Ecco, prima di addentrarci in aspetti più tecnici, che rappresentano il punto centrale di questo post, vorrei dirvi che personalmente non avrei mai usato il termine drammatico.  Non solo le azioni sono importanti ma anche la scelta delle parole. Ultima riflessione prima di parlarvi del bilancio del Partito Democratico. Bersani ha proposto uno slittamento dell'erogazione ai partiti dell'ultima tranche del finanziamento. In questo caso credo che il Pd debba rinunciare a questi soldi. Leggo che Bersani afferma che bisogna «fermare» e «contrastare» l’antipolitica: un «vento cattivo che rischia di sp

Italia senza Forza

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Il nuovo partito dell’eterno Berlusconi potrebbe chiamarsi come una canzone di Mino Reitano: Italia . Bocciata «Magic Italy», che in effetti sembrava l’insegna di un motel, il sublime venditore di pacchi elettorali accarezza un’idea mai osata prima da nessun condottiero, neanche da Napoleone e Alessandro Magno nelle notti di pesantezza di stomaco: appropriarsi del logo della nazione. Una mossa geniale, secondo gli esperti di marketing. Una conseguenza logica, secondo lui, che di quel marchio - Italia - già possiede svariati beni immobili e non poche persone. Come si chiameranno i suoi adepti? Italiani, e che gli altri si arrangino . Per i leghisti del Nord e i neoborbonici del Sud cambiare nome non sarebbe un problema, semmai un onore. Restano le minoranze: quelli che votano a sinistra nonostante la sinistra, quelli che votano Terzo Polo anche se non hanno ancora capito cos’è e quelli che non votano affatto, eppure sono nati in Italia esattamente come Cicchitto e Gasparri. In che m

Ad Adro torna la legalità... e la normalità

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Finalmente ad Adro è stata fatta giustizia. Oggi il Tribunale di Brescia , accogliendo il ricorso presentato dalla CGIL, ha stabilito che i simboli della scuola di Adro discriminano. Su una scuola pubblica , ha detto oggi la magistratura, non si mettono simboli che direttamente o indirettamente sono utilizzati da un partito. Era ovvio per tutto il mondo, tranne che per il Sindaco di Adro. Quanto tempo perso! E quante inutili spese, delle quali speriamo che il Sindaco debba rendere conto presto, magari rifondendo personalmente le casse comunali per questo suo capriccio che lo ha fatto stare su tutti i giornali per molte settimane…

Liste indegne

Dal lavoro dell'Antimafia sulle ultime elezioni amministrative emerge una certa disinvoltura nella formazione delle liste. Gremite di persone che non sono certo degne di rappresentare nessuno. Così ieri Giuseppe Pisanu , presidente della Commissione parlamentare antimafia. Roberto Saviano oggi racconta come si truccano i voti, come si controllano le elezioni, come fanno i clan criminali a gestire il voto. Le mani della criminalità sulla democrazia: un tema terribile, che richiama la responsabilità di tutti i partiti politici. Un tema di stretta attualità, come ci ha ricordato la bellissima esperienza della fiaccolata antimafia organizzata la scorsa settimana dal PD provinciale.