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Save the Children: 5% minori tra 7-15 anni costretto a lavorare

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Nel nostro Paese oltre il 5% dei minori di età compresa tra i 7 e 15 anni è coinvolto nel lavoro minorile. E’ quanto emerge dall’indagine sul lavoro minorile, la prima dopo oltre 10 anni, realizzata dall’Associazione Bruno Trentin e da Save the Children.  Leggiamo dal sito de Il Post. Il rapporto è stato presentato oggi a Roma alla vigilia della Giornata mondiale contro il lavoro minorile 2013, nel corso di un convegno alla presenza del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Enrico Giovannini, del sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria e del segretario generale della Cgil Susanna Camusso. Sono 260mila i pre-adolescenti ‘costretti’ a lavorare già giovanissimi a causa delle condizioni familiari, di un rapporto con la scuola che non funziona o per far fronte da soli ai loro bisogni, e sono 30mila i 14-15enni a rischio di sfruttamento che fanno un lavoro pericoloso per la loro salute, sicurezza o integrità morale, lavorando di notte o in modo continuativo,

Tutto quello che c'è da fare per la scuola

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Marco Rossi Doria, maestro elementare e "maestro di strada" in Campania, poi sottosegretario all'Istruzione del Governo di Mario Monti, ha scritto ieri su La Stampa un bell'articolo sulla scuola italiana e sul suo abbandono da parte della politica, anche nella presente campagna elettorale. Ve lo riproponiamo. Caro Direttore, in questi giorni sento una fortissima urgenza: che si parli di scuola, di com'è, di come deve diventare . E sogno una campagna elettorale che sappia farlo. In modo positivo e dunque riparativo e innovativo. E rispettoso, dunque partendo da quel che già si fa. Quando sono stato chiamato a fare il sottosegretario all'Istruzione avevo appena finito un'inchiesta per La Stampa, a più puntate, in cui avevo intervistato docenti e dirigenti di tante scuole. Emergeva una scuola competente e battagliera. Che s'interroga sul futuro educativo del Paese . E che innova nonostante le difficoltà. Cose concrete... Come abbiamo messo

La dispersione scolastica

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"Da 25 anni conosco i ragazzi dispersi e tocco con mano il valore delle statistiche generali: ogni anno di istruzione in più significa meno malattie, meno dipendenza, meno povertà". Con queste parole Marco Rossi Doria , una vita e una fama da "maestro di strada" nei quartieri poveri di Napoli e ora sottosegretario all'Istruzione , commenta i dati relativi alla dispersione scolastica in Italia . In Italia un ragazzo su cinque non ha un diploma di media superiore né una qualifica professionale: è "disperso scolastico", secondo l'accezione europea, destinato al fallimento personale. Il Governo ha deciso di investire su questo tema, destinando da qui a giugno 2014 ben 30 milioni di euro su questo tema. Il sottosegretario illustra il piano: "Dobbiamo puntellare il ciclo delle elementari: resta la fase migliore della scuola italiana, ma mostra le prime crepe. Se dai 7 ai 9 anni leggi bene e capisci i significati, scrivi in maniera corretta