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Serve il salario minimo

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Il governo Meloni conosce la situazione del Paese? Sembra proprio di no. Il rapporto Coop 2023 fotografa un'Italia in grande difficoltà.  Il lavoro povero e l’inflazione presentano il conto alle famiglie. I consumi sono in drastico calo, anche sui beni di prima necessità e sull’alimentare di qualità, e il 70% degli italiani avrebbe bisogno di una mensilità in più per vivere in maniera dignitosa.   Il salario minimo è sempre più una necessità per milioni di persone, bisogna approvarlo subito.  Firma anche tu la petizione! Partito Democratico

La luna di miele è finita

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La luna di miele tra il Governo Meloni e il Paese è finita. La destra è in difficoltà su tutti i fronti: ignora la sanità pubblica, è contraria a provvedimenti cruciali per la dignità di milioni di italiani, come il salario minimo, sta fallendo sul PNRR.  È finito il tempo delle promesse elettorali e Meloni e co. non trovano le risorse per mantenere quanto annunciato. La manovra si preannuncia difficile e a rischio ci sono welfare, sanità, scuola.  Il tutto mentre i cittadini fanno i conti con l’inflazione e con il venir meno di forme di sostegno come il reddito di cittadinanza.  Cosa resta? L'incapacità di dare risposte ai problemi degli italiani. Che subiscono sempre più sulla propria pelle l'incapacità di chi li governa.  Partito Democratico

Salario minimo: positivo per l'economia e la società

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I l salario minimo è una proposta giusta.  Non lo diciamo solo noi, ma anche Joseph E. Stiglitz, premio Nobel per l'economia 2001, secondo cui il salario minimo è fondamentale dove ci sono disuguaglianze e può contribuire ad aumentare l’occupazione. E insieme a Stiglitz tanti imprenditori a Cernobbio condividono l'idea del salario minimo.  Proprio al Forum, che si è concluso ieri, è stato presentato un rapporto sul "Global Attractiveness Index" da cui emerge che l’Italia è «l'unico tra i grandi paesi europei dove i salari sono più bassi rispetto a 30 anni fa» e che proprio proposte come il salario minimo possono aiutare a colmare il divario e le diseguaglianze che ci sono nel nostro Paese.  Lo diciamo da tempo. Bisogna rimettere al centro il lavoro di qualità. La nostra proposta punta a rafforzare la contrattazione collettiva e fissa anche una soglia di 9 euro l’ora.  Una proposta di buon senso. Una proposta giusta. Ormai è chiaro a tutti tranne che alla destra. N

Una colazione militante, per ripartire insieme

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Riprende l'attività del nostro Circolo dopo la pausa estiva con una "colazione militante"!  Domenica 10 settembre, dalle 10 alle 12, la nostra sede è aperta a tutti per un caffè e una firma a sostegno della proposta di legge per il salario minimo.  È inoltre possibile iscriversi o rinnovare l'adesione al nostro Circolo.  Vi aspettiamo!  Damiano Chirico

Brandizzo, non basta il cordoglio

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Sulla strage di Brandizzo occorre fare piena luce delle responsabilità: vanno chiariti diversi aspetti. Innanzitutto, perché il Governo ha tagliato i fondi PNRR per la sicurezza ferroviaria? Occorre fermare la deregulation dei subappalti, creare un numero di pronto intervento per i cantieri a rischio diminuendo la burocrazia, investire sulla sicurezza con l’assunzione di nuovi ispettori del lavoro che facciano rispettare le norme.  Chi, frettolosamente, ha parlato di “errore umano”, ha sbagliato. Servono verità e giustizia.  La Magistratura farà il suo corso, ma il Parlamento deve svolgere la sua parte. Martedì si riunirà la Commissione d’inchiesta sulle condizioni del lavoro in Italia.  Cambiamo rotta. Investiamo sulla sicurezza per dare dignità al lavoro, sancendo il principio che di lavoro si vive ma non si deve, mai più, morire.  Chiara Gribaudo , Presidente della Commissione d’inchiesta sulle condizioni del lavoro in Italia

Una politica con priorità chiare

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Alla luce della visita della Premier a Caivano, penso che sia giusto che lo Stato torni ad esserci perché c’è stata un’assenza delle istituzioni. Importante è quello che rimane, dopo la visita: quali investimenti, quali risorse per assicurare questa presenza. Abbiamo altri luoghi, come Scampia, dove gli sforzi di istituzioni e magistratura in sinergia con la presenza dell’associazionismo, del Terzo settore, di attivisti hanno prodotto risultati di cambiamento, garantendo un presidio sociale, con un lavoro comunitario con la presenza dello Stato e dei servizi.  Mi sono rivolta alla premier dopo il grave caso di stupro delle due bambine, e ho proposto sulla violenza di genere di mettere da parte la dialettica politica per lavorare insieme per un grande investimento sul lavoro di prevenzione: che passa dall’educazione alle differenze a partire dalle scuole. E dalla formazione specifica di operatrici e operatori, prima che si radichi nelle nuove generazioni il pregiudizio sessista del poss

Fermiamo questa strage

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Nella notte a Brandizzo, sulla linea ferroviaria Torino-Milano, cinque operai sono stati travolti e uccisi da un treno mentre erano al lavoro.  Una tragedia inaccettabile che ripropone con forza il tema della sicurezza sul lavoro. A fine giugno erano 450 le persone morte sul lavoro. Significa più di 2 al giorno nel 2023.  Sono necessarie politiche serie e continuative per porre la sicurezza sul lavoro come tema prioritario, in un contesto in cui troppo spesso la vita dei lavoratori e delle lavoratrici viene messa a repentaglio dalla volontà di comprimere i costi e ridurre gli investimenti a loro tutela.  Le parole non bastano più. Dobbiamo agire. Fermiamo la strage. Il lavoro deve essere sicuro e dignitoso.  Esprimo a nome del Partito Democratico la vicinanza ai famigliari delle vittime e la nostra solidarietà agli operai sopravvissuti.  Maria Cecilia Guerra

Nessuno deve più morire sul lavoro

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Non si può morire di lavoro. Esprimiamo il nostro più sentito cordoglio e la nostra vicinanza alla famiglia e ai cari di Paolo Tamburini, ennesima vita spezzata sul lavoro. Una nuova tragedia di una strage che sembra non avere fine. Non possiamo rimanere inermi. La sicurezza sul lavoro e una formazione adeguata sono diritti fondamentali che dovrebbero essere garantiti a ogni lavoratrice e lavoratore.  Lo ha detto anche la Corte dei Conti: la Regione fa ancora troppo poco, i controlli in Lombardia sono insufficienti, serve intensificare gli sforzi garantendo ai servizi per la prevenzione e la sicurezza degli ambienti di lavoro delle Ats le risorse e il personale necessari. Anche la Commissione regionale d'inchiesta sulla sicurezza sui luoghi di lavoro dovrà intervenire urgentemente monitorando attentamente le condizioni di lavoro in Lombardia e proponendo soluzioni concrete per migliorarle. Noi da tempo chiediamo questo cambio di passo.  Fermiamo questa strage .  Gruppo PD in Consig

Salario minimo: superate le 300mila firme!

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300mila firme sono tante, ma non sono abbastanza. Grazie a tutte e a tutti per aver sostenuto la raccolta Salario Minimo Subito , continuiamo così! Dobbiamo andare avanti e insistere. Con la svolta di questi primi mesi mettiamo al centro il lavoro dignitoso e di qualità.  Elly Schlein

Salario minimo: gli attacchi della destra

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I giornali di destra attaccano la nostra raccolta firme, insinuando dubbi ridicoli.  Vi tranquillizziamo, le firme doppie e i nomi di fantasia vengono rimossi e non conteggiati.  Sapete perché ci attaccano? Perché tutti insieme stiamo facendo questa battaglia. Grazie alla vostra partecipazione e ai partiti di opposizione (Azione, AVS, +Europa, M5S) che stanno mobilitando migliaia si persone insieme al PD.  Lo fanno perché hanno paura della vostra forza e di una misura a sostegno di 3,5 milioni di lavoratrici e lavoratori.   Andiamo avanti, non ci fermiamo. Firmate e invitate a firmare su www.salariominimosubito.it .   PS: ci avviamo verso le 300mila firme.  Elly Schlein

Salario minimo: superate le 200mila firme!

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Siamo oltre 200mila firme e non ci fermiamo qui. Insieme vinciamo questa partita. Grazie a tutti e andiamo avanti!  Firma e invita a firmare su www.salariominimosubito.it !  Elly Schlein

Salario minimo: superate le 100mila firme!

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Grazie a tutte e a tutti per la partecipazione straordinaria.  Nelle prime 24 ore abbiamo superato già le prime 100mila firme in sostegno della proposta di salario minimo.  Non fermiamoci qui, insieme vinciamo questa battaglia. Firmiamo e invitiamo a firmare tutte e tutti!  Salario minimo subito!   Elly Schlein

Firma anche tu per il salario minimo!

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Se pensi anche tu che in Italia bisogna fissare un salario minimo, mettici una firma!  Dopo mesi di battaglia in parlamento e fuori, siamo andati al confronto con il governo a difendere e spiegare la nostra proposta sul salario minimo, ma la destra frena, prende tempo e non ha nessuna proposta alternativa.  3 milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori sono poveri anche se lavorano. Non possono aspettare.  La proposta di legge unitaria delle opposizioni fa due cose fondamentali e riguarda dipendenti e autonomi:  1. rafforza la contrattazione collettiva, perché fa valere verso tutte le lavoratrici e i lavoratori di un settore la retribuzione complessiva prevista dal contratto collettivo firmato dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative: in questo modo si contrastano i contratti pirata.  2. Fissa una soglia di 9 euro lordi all’ora come minimo tabellare, sotto la quale nemmeno la contrattazione collettiva può scendere. Altrimenti non è lavoro ma sfruttamento.  Abbiamo biso

Meloni non prenda in giro i lavoratori

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La nostra proposta sul salario minimo stabilisce due principi: rafforza la contrattazione collettiva e individua una soglia minima legale di 9 euro l’ora sotto la quale non si può andare. Allarga a tutti la retribuzione complessiva stabilita dai contratti collettivi stipulati dai sindacati comparativamente più rappresentativi: chi oggi guadagna 5 euro l’ora ne guadagnerà almeno 9, ma chi ne prende 12 continuerà a prenderli, e anzi li prenderà anche chi lavora nello stesso settore ma non è coperto dal contratto più rappresentativo. In questo modo, si contrastano anche i contratti pirata.  Il salario minimo è presente in 22 Paesi su 27, come la Germania, dove l’ha introdotto Angela Merkel. Ha fatto registrare l’immediato innalzamento dei salari di circa il 15 per cento e la crescita dell’occupazione anche tra lavoratori meno qualificati. È necessario anche da noi, per contrastare quel lavoro povero che il governo continua a negare.  Spero che quest’incontro non sia una presa in giro per

E la chiamano estate

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Ma non erano pronti?  Sì, all'opposizione quando sapevano solo criticare.  Ora che sono al governo (ed è gia passato quasi un anno), no non lo sono.  Non trovano soluzioni e i problemi degli italiani non vanno in vacanza.  L’inflazione continua, i salari non tengono il passo dei prezzi e il potere d’acquisto dei redditi fissi crolla, in un Paese in cui il lavoro povero ha un’incidenza superiore alla media europea. Di fronte a questa vera e propria emergenza sociale, il governo Meloni si dimostra ogni giorno di più inadeguato.  Anzi da una parte negano il salario minimo a milioni di lavoratrici e lavoratori sottopagati e dall'altra tagliano il reddito di cittadinanza a 500mila persone.  Il tempo della propaganda è finito da un pezzo!  Partito Democratico

Il lavoro povero non va in vacanza!

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La povertà non va in vacanza.  La destra sceglie di non decidere e vota alla Camera sospensiva del dibattito sul salario minimo. Intanto, milioni di lavoratrici e lavoratori rimangono sotto la soglia di povertà e sempre più fragili per le scelte del Governo.  Il Partito Democratico continuerà a battersi, anche davanti ad una maggioranza che scappa dalle proprie responsabilità: il salario minimo è una questione di dignità!

Salario Minimo: la destra continua a fuggire

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Sul  Salario Minimo la destra continua a fuggire.  Nel Paese, invece, 3,5 milioni di lavoratori e lavoratrici non possono fuggire dalla povertà e dallo sfruttamento.  È il cinismo politico del Governo Meloni che salva Santanché e volta le spalle a chi non arriva alla fine del mese.

Bilancio regionale: bocciato il futuro della Lombardia

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Sono sempre più sconfortanti l'inerzia e l'indifferenza della Giunta Fontana verso i bisogni delle lombarde e dei lombardi. Oltre 2mila nostri emendamenti e 80 ordini del giorno per migliorare i servizi e le opportunità della nostra Regione, proposte concrete per sostenere imprese, abitare, ambiente, trasporti e salute, sono stati bocciati senza nemmeno una considerazione, nemmeno una discussione. Le parole della destra sulla crescita sociale ed economica sono vuote e prive di azioni concrete. La Lombardia è stata abbandonata, trasformando l’ente regionale in un ostacolo al progresso invece che un motore di sviluppo.  Ancora una volta la destra si limita a coltivare piccoli interessi di parte, ma la battaglia continuerà. La nostra opposizione sarà più agguerrita che mai e continueremo a denunciare l'immobilismo della Regione e a esigere risposte per affrontare i problemi reali delle persone.

Bilancio regionale: la destra si rifiuta di parlare

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La giunta Fontana ci nega il confronto e la maggioranza in aula nega spazi e tempi per parlare dei veri temi: taglio delle liste d'attesa per visite mediche, crisi climatica, aiuti alle imprese, oltre 19 mila case popolari vuote, contrasto all'aumento del biglietto dei trasporti regionali. Noi continueremo sempre a portare avanti le nostre proposte costruttive e a protestare davanti alla destra che cerca di zittire la nostra voce. Pierfancesco Majorino

Una politica al fianco delle persone

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L’onda nera viene fermata , e ne abbiamo le prove, quando la politica punta a risolvere i problemi delle persone . È valso a Madrid, varrà in futuro a Bruxelles e così a Roma . Prodi  ha fatto un discorso  meraviglioso : si riferiva al tipo di impostazione che deve avere la politica di un partito di sinistra capace di mettere al centro temi come  la salute ,  il lavoro ,  la casa ,  il clima . Questioni di cui le famiglie discutono a cena. Siamo impegnati almeno su sette fronti nella nostra estate militante. Il diritto alla salute ; alla casa ; la questione del lavoro , ovvio, con la proposta in favore del salario minimo; l’emergenza climatica ; un piano industriale per le transizioni; la piena attuazione del PNRR ; la lotta all’autonomia differenziata di Calderoli che rischia di dividere in modo irreparabile il Paese.  Il salario minimo interessa 3,5 milioni di lavoratori sottopagati . Abbiamo chiesto alla maggioranza di ritirare l'emendamento soppressivo, sarà quello il segna