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Visualizzazione dei post con l'etichetta guerra

Buon Natale dalla Siria

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Le storie di cui ci siamo dimenticati, quelle per le quali volevamo far battaglia, uscite dalle cronache delle prime pagine dei giornali continuano.   Jacopo Zanchini è vicedirettore di Internazionale, e questa foto è stata pubblicata qualche giorno fa dal suo profilo twitter. (via Lucacicca )

Assad ha usato armi chimiche?

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Homs. (SARKIS KASSARJIAN/AFP/Getty Images) Torniamo a parlare della situazione della Siria.  Qui , qui , qui e qui i post precedenti. Giovedì 25 aprile l’amministrazione statunitense di Barack Obama ha mandato una lettera al Congresso relativa all’uso di armi chimiche in Siria, questione di cui si sta parlando molto negli ultimi mesi e affrontata in diverse occasioni anche alle Nazioni Unite: nella lettera, che è stata inizialmente visionata dal New York Times, si sostiene che le agenzie nazionali di intelligence hanno confermato con “un certo grado di sicurezza” che il governo siriano di Bashar al Assad avrebbe usato il gas nervino sarin, in maniera ridotta e circoscritta, negli scontri con i ribelli. Leggiamo dal sito de La Stampa . Washington lo ripete da mesi: solo le armi chimiche possono vincere la riluttanza americana a intervenire in Siria. Così, mentre la feroce guerra civile in cui è degenerato lo scontro tra il regime di Damasco e il ribelli vola verso quo

Iraq dieci anni dopo. Ricordo di un brutto ricordo

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9 aprile 2003: l'abbattimento della statua di Saddam Hussein a Baghdad segna la fine del regime Dieci anni fa questi erano  giorni che precedevano una guerra. Fallite le ultime mediazioni, spazzata via la diplomazia, la Casa Bianca di George W. Bush aveva dato l’ordine d’attacco, mascherato dietro l’apparenza di un ultimatum che Saddam Hussein non avrebbe rispettato. La parola passava alle armi, alla guerra super tecnologica che il Pentagono preparava da tempo Lo racconta Federica Mogherini  per il quotidiano online Europa. Dieci anni fa si apriva una delle pagine più brutte della politica internazionale, la guerra in Iraq. Una guerra sbagliata, sotto tutti i punti di vista: politico, perché rompeva il consenso che gli attentati dell’11 settembre avevano creato attorno agli Stati Uniti dividendo drammaticamente la comunità internazionale e distogliendola dalle vere priorità comuni globali; giuridico, perché faceva carta straccia del pur fragile assetto di d

Se questi sono bambini

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Ieri si è celebrata la Giornata mondiale contro il lavoro minorile.  Sono 215 milioni i bambini coinvolti nel lavoro minorile in tutto il mondo . Più della metà svolge attività a rischio, come la schiavitù sessuale e la guerra. Ma non solo. Ogni minuto ne muore uno per incidenti, malattie o gravi traumi psicologici . E il 40% dei disoccupati sono giovani. A denunciarlo è l'Unicef. Vogliamo però commemorare questo appuntamento raccontandovi, con l'aiuto de Il Corriere della Sera , ciò che sta succedendo in Siria. "Non c'è fine all'orrore in Siria: secondo un rapporto dell'Onu dal titolo «Bambini nei Conflitti Armati» , le truppe siriane hanno torturato bambini anche di solo 8 anni, li hanno uccisi, stuprati e usati come scudi umani nelle incursioni militari contro i ribelli. Le Nazioni Unite definiscono il governo di Damasco come uno dei peggiori nella lista annuale della vergogna, che elenca le nazioni che si servono dei bambini nei conflitti armati. &qu

Fosse Ardeatine, 67 anni dopo

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Il pomeriggio del 24 marzo 1944, a partire circa dalle ore 14 a Roma, presso la cava di via Ardeatina nella zona della via Appia Antica, ebbe inizio il massacro di 335 innocenti italiani, prelevati dalle carceri romane. Un’esecuzione sommaria decisa come atto di rappresaglia dal comando tedesco per l’azione partigiana che, il giorno prima, in via Rasella aveva colpito una compagnia del battagliane “Bozen” delle SS. L’eccidio delle Fosse Ardeatine , per la sua spietatezza, per l’alto numero di vittime militari e civili, per la scelta di uccidere oltre dieci italiani per ogni tedesco morto, è diventato uno dei simboli delle rappresaglie naziste in Italia durante l’occupazione . La fucilazione di dieci ostaggi italiani per ogni tedesco ucciso fu ordinata personalmente da Hitler e la scelta delle vittime cadde su prigionieri di religione ebraica oppure membri della resistenza, antifascisti o, in alcuni casi, detenuti comuni. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano , deponendo una