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Il bonus cultura da 500 euro per i diciottenni

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Da qualche giorno i ragazzi che hanno compiuto 18 anni possono registrarsi al sito www.18app.italia.it e richiedere un buono da 500 euro da spendere a scopi culturali ( è il cosiddetto “bonus cultura” deciso dal governo Renzi ). Ma come funziona? Ce lo spiega  il Post Ciascun 18enne ha a disposizione 500 euro che può spendere fino alla fine del 2017 per biglietti del cinema e di concerti, libri e ingressi ai musei. Secondo il governo l’iniziativa riguarderà circa 550mila ragazzi che compiono o hanno compiuto 18 anni nel 2016 (i ragazzi nati nel 1998 che devono ancora compiere 18 anni potranno utilizzare il bonus a partire dal giorno del loro compleanno). Un anno fa, quando venne annunciata la misura, le opposizioni criticarono il governo parlando di “scambio elettorale”: Renzi rispose dicendo che «questo modo di pensare è offensivo». La prima cosa da fare per richiedere il bonus è registrarsi sul Sistema pubblico di identità digitale (SPID). Si può fare nei quattro modi elencati

Perché è importante la legge sul "Dopo di noi"

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Cosa ne è di un disabile, della sua assistenza, quando i genitori, fonte primaria di assistenza, vengono a mancare? Cosa fare per dare serenità ai genitori anziani sul futuro dei propri figli? Queste le ragioni che hanno spinto il governo a legiferare su questo tema, sulla spinta di un'iniziativa parlamentare nata durante la passata legislatura, e fortemente voluta da associazioni e fondazioni che si occupano di disabilità grave.  Il Governo ha stanziato a copertura 90 milioni di euro per il 2016 e 38,3 per il 2017 e 56,1 per il 2018, introducendo un progetto individuale, per l'inserimento del disabile quando sono ancora in vita i genitori. Un traguardo importante che colma una lacuna e restituisce serenità, autonomia e inclusione sociale. E per il quale anche questa volta  #‎ M5S  ha votato contro. Il Fondo servirà per realizzare interventi concreti, in ottica abitativa per esempio, o a sviluppare programmi che aiutino i soggetti a potersi gestire in futuro nella

Jobs Act, è di nuovo scontro

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Che fra CGIL e Governo Renzi non corra buon sangue già si sapeva ma ieri è arrivata l'ennesima dimostrazione. Questa volta il nodo della discordia è il Jobs Act . Nel corso dell'inaugurazione della nuova sede del sindacato regionale a Milano, la leader Susanna Camusso ha attaccato il Presidente del Consiglio accusandolo di " pensare troppo al modello Thatcher ". Premier che risponde in serata con un video su YouTube: " A quei sindacati che vogliono contestarlo chiedo: dove eravate in questi anni quando si è prodotta la più grande ingiustizia, tra chi il lavoro ce l'ha e chi no. Si è pensato a difendere solo le battaglie ideologiche e non i problemi concreti della gente. Non vogliamo il mercato del lavoro di Margaret Thatcher - continua - ma creare un sistema del lavoro giusto ". Renzi ha poi fatto esempi concreti, ha raccontato storie, quella di Marta, 28 anni, che a differenza delle sue amiche che hanno un impiego pubblico lei non ha il diritto all