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La situazione in Turchia si complica

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Qui avevamo iniziato a raccontarvi degli scontri in Turchia, dove sono iniziati, le cause e gli sviluppi.  Qui , a cura de Il Post, una breve guida alla storia recente del paese che ci aiuta a comprendere quello che sta accadendo oggi. La situazione in questi giorni si è complicata ed è divenuta più critica. Ci aiuta nel racconto il Corriere della Sera Nuovi scontri sono scoppiati nella serata di domenica nel centro di Ankara. Centinaia di poliziotti anti-sommossa hanno usato abbondantemente gas lacrimogeni, riferiscono diversi media locali, per disperdere i dimostranti sulla piazza centrale di Kizilay, teatro di manifestazioni antigovernative, e hanno fatto almeno due feriti.  Nella capitale Recep Tayyip Erdogan ha incontrato i suoi sostenitori e ha messo in guardia i turchi invitandoli a mettere in banche dello Stato e non in istituti privati i propri soldi . «I mercati finanziari turchi sono sotto attacco da parte di speculatori interni e internazionali» , ha detto il prem

Cosa succede in Turchia

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Quest'oggi il nostro sguardo su ciò che accade al di fuori dei confini nazionali si posa sulla Turchia. Dal 28 maggio migliaia di persone manifestano al Gezi Parki di Istanbul, l’area verde più grande della città, per protestare contro la decisione dell’amministrazione locale di demolire il parco per costruire un centro commerciale. La demolizione del parco fa parte di un piano avviato da tempo di riqualificazione dell’area intorno a piazza Taksim, una delle più importanti e famose di tutta la città. I manifestanti si sono autodefiniti “Occupy Gezy Park” e secondo fonti non confermate riportate da Al Jazeera sarebbero più di 10mila. Negli ultimi due giorni le proteste hanno portato a diversi scontri, alcuni anche molto violenti, tra manifestanti e polizia. Ce lo racconta il quotidiano La Repubblica. Nuovi scontri fra manifestanti antigovernativi e polizia sono ripresi nel pomeriggio nella zona di Kizilay, nel centro di Ankara . Gli agenti hanno lanciato gas lacrimoge