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L'Europa degli errori burocratici

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Grazie al quotidiano La Stampa e all'ottimo inviato a Bruxelles, Marco Zatterin continuano i nostri approfondimenti sull'Unione Europea.   Nel precedente approfondimento abbiamo letto del ritorno sulla scena politica di numerosi partiti e/o movimenti euroscettici. Quest'oggi cerchiamo di capirne i motivi. Leggiamo dal sito de La Stampa Ai piani alti della Commissione Ue, negli uffici dove si smista e controlla il tesoro dei fondi comunitari, la Calabria è definita un «evidente caso di limitata capacità amministrativa». A Reggio tutto si combina perchè gli sforzi producano magri risultati, «l’autorità responsabile per l’audit non fa bene il lavoro, quella di gestione lo fa solo in parte, molti beneficiari non sono in grado di realizzare correttamente i progetti». Non sorprende che Bruxelles, dopo aver studiato le carte, sia spesso costretta a bloccare i rimborsi allo Stato, che i denari li ha anticipati. Sarebbero soldi facili, sulla carta. Ci spettano e non arr

Dove va l'Europa

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Marco Zatterin, corrispondente da Bruxelles per il quotidiano La Stampa ci racconta  come, a causa di politiche europee deboli e poco lungimiranti, politiche locali che nazionalizzano le vittorie collettive e comunitarizzano le sconfitte, il parlamento europeo alle prossime elezioni vedrà l'ingresso di numerose formazioni euroscettiche. Le ricette per invertire la tendenza? Secondo Gianni Pittela, vicepresidente di casa Pd, sono due: «Varo di misure concrete per lavoro/crescita e lancio della candidature per l’elezione diretta del presidente della Commissione». Solo così «si può scongiurare il pericolo d’una crescita smisurata dei populismi».  A un anno dalle elezioni lavorano   a un’alleanza delle destre E Bruxelles prova a correre ai ripari.  Graham Watson lo confessa con franchezza scozzese, «sappiamo tutti che nel prossimo Europarlamento ci sarà tra un quarto e un quinto di deputati euroscettici o populisti». Più che probabile. Si vota fra un anno nei ventisette