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Attenzione all’Europa!

Su segnalazione del Sig. Ernesto Longo, iscritto al nostro Circolo, pubblichiamo un'interessante ragionamento sull'Europa, sulla sua importanza, mentre per le strade della nostra città si affiggono manifesti abusivi contro l'Euro. Da L'Avvenire dei Lavoratori, un'articolo di Paolo Bagnoli Dalla fine della seconda guerra mondiale il vecchio continente si trova di fronte a una prova che non può essere sbagliata, a meno di conseguenze nefaste di grande portata. L’Europa, infatti, piaccia o non piaccia, rimane ancora oggi il teatro strategico della civiltà occidentale e, quindi, campo privilegiato nello scontro tra la ragione e l’oscurantismo fideistico. E l’Europa non sembra rendersi conto di ciò di cui è gravata: smarrimento di ideali, burocrazia ragionieristica, interessi egoistici e mancanza di una classe dirigente all’altezza del momento. Prima che degli interessi, una classe dirigente parla degli ideali su cui costruire una politica che dia comune identit

Un patto per la ricostruzione dell'Italia

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Il Partito Democratico sceglie Monza per la Conferenza nazionale per il lavoro autonomo e la micro e piccola impresa. Appuntamento sabato 26 novembre 2011 alla Villa Reale. "Siamo in una fase di straordinari cambiamenti. Il termine "crisi" è sempre meno utile a fotografare il passaggio in corso. Siamo, in realtà, in una "grande transizione", articolata lungo quattro fondamentali assi: geo-economico e geo-politico; demografico; economico e sociale; ambientale" afferma Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro del PD. Continua Fassina:  "Navighiamo in mare aperto, ma la rotta è incerta ed il timone della politica inadeguato. Per ricostruire l'Italia, come in tutti i momenti alti della nostra storia repubblicana, le forze migliori del Paese devono cooperare . La ricostruzione richiede un patto tra soggetti della politica e le rappresentanze delle imprese e del lavoro, secondo i principi di sussidiarietà costituzionale. Il "compr

"L’euro ha ridato una direzione a un Paese che era troppo indisciplinato."

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Berlusconi venerdì ha definito l’euro una “strana moneta” che non ha mai convinto. Dal suo recepimento ad oggi però la moneta unica ha protetto l'Italia "dal disordine antico che regna nella nostra finanza pubblica". Lamentarsi dell’Euro, essendo il presidente del Consiglio che governa da quasi un decennio, insomma, non è solo populista, ma anche parecchio ipocrita. Un reportage del quotidiano online L'Inkiesta ci spiega perchè. - «L’euro è una strana moneta». Questa frase, pronunciata da Silvio Berlusconi venerdì scorso, sta facendo il giro d’Europa. In una settimana particolarmente dura per l’Italia, con lo spread fra titoli di Stato italiani e tedeschi nuovamente oltre quota 400 punti base, è utile ricordarsi cosa è significato entrare nell’eurozona per un Paese come il nostro. Per una nazione instabile come la nostra, la moneta unica è stata l’ancora di salvezza in ben più di un’occasione. Basti pensare al possibile impatto sull’economia italiana dell’ul

Crisi, l'Europa a rischio

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Il Portogallo e soprattutto l’Irlanda sono in crisi, non riescono a governare il proprio deficit e il proprio debito pubblico. Dopo l’inciampo della Grecia e le dichiarazioni della Germania di non voler sostenere i paesi in difficoltà dopo il 2013, questa crisi rischia di ripercuotersi su tutta l’Europa e addirittura sullo stesso euro. L’Irlanda è un paese piccolo, ma ha un mercato finanziario molto importante, di fatto è la succursale di Londra. Se la crisi non fosse arrestata, tutti avrebbero da perderci, a cominciare dai paesi che hanno un forte indebitamento. Non a caso gli Usa hanno chiesto all’Europa di intervenire. La stessa Unione e la Banca centrale europea hanno offerto all’Irlanda il proprio sostegno. Ma l’Irlanda non intende rinunciare alla propria sovranità sui conti pubblici (in caso di aiuto comunitario tutto viene messo sotto controllo). E dunque, il rischio è alto. L’Italia , che già sta affrontando una crisi durissima, con una forte perdita di posti di lavoro e probl