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Energie rinnovabili: obiettivo Italia 2050

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Un'Italia al 100% di energia rinnovabile nel 2050. Sembra un progetto utopico, ma per gli esperti dell'autorevole centro studi Ref-e, autori dello studio presentato dal WWF, potrebbe essere uno scenario assolutamente alla nostra portata. Il rapporto Ref-e/Wwf , come scrive ( qui ) La Stampa, è stato presentato e direttamente sottoposto ieri a Roma al ministro dell’Ambiente Corrado Clini , a cui la storica associazione ambientalista ha chiesto di avviare immediatamente una strategia «taglia-emissioni al 2050» sulla falsariga di quanto hanno fatto paesi come Germania, Gran Bretagna e Danimarca. Nello scenario energetico descritto dallo studio l’Italia al 2050 dovrebbe ridurre del 40% i consumi ed aumentare fino al 43% la quota elettrica di energia, puntando al 100% di rinnovabili.  Si può fare riducendo i consumi energetici che sono «sprechi» dello 0,5-1,2% l’anno, passando dal riscaldamento delle case con gas e carburanti fossili a quello elettrico, e soprattutto

Oggi il mondo si spegne per un'ora

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Luci spente in tutto il mondo per la Terra. Milioni di persone , dalle isole Samoa nel Pacifico all'Empire State Building di New York, dalle 20.30 italiane un'ora al buio per richiamare l'attenzione sulla lotta al riscaldamento globale : sono migliaia le città che partecipano alla sesta edizione della mobilitazione globale per l'ora della terra, la Earth hour, promossa dal Wwf. Quest'anno la campagna è concentrata sulla consapevolezza che il fabbisogno mondiale di cibo ha vaste implicazioni energetiche, e quindi sull'importanza delle energie rinnovabili, e sul contrasto all'idea che la sostenibilità debba passare in seconda linea in tempi economici difficili. In Italia hanno aderito all'Earth Hour 350 comuni e a dare il via allo spegnimento italiano delle luci sarà il primo ballerino della Scala Roberto Bolle. Fra gli altri monumenti che si spegneranno lungo la penisola, la Cupola di San Pietro a Roma, la Scala di Milano, piazza San Marco a Venezia

La sfida della "democrazia energetica"

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I lavori della quarta edizione della Scuola Politica del Partito democratico , si concludono con l’approfondimento di un tema molto sentito dalle nuove generazioni: “sviluppo, crescita, ambiente”. Si è parlato delle “nuove sfide energetiche dell’Italia e dell’Europa”, con Gianni Silvestrini , presidente del Kyoto club e dell’energia, come crescita sostenibile, con Arturo Lorenzini , professore dell’Università di Padova. Sessione chiusa da Stella Bianchi , responsabile Ambiente della Segreteria nazionale del PD, illustrando le proposte del Partito democratico sulle tematiche ambientali. Silvestrini ha esordito affermando che siamo in presenza di una situazione in rapidissima evoluzione nel settore energetico. E l’elemento caratterizzante il rapido cambiamento internazionale è il vincolo del clima, che è imprevedibile, tanto che le azioni incisive possibili, ha affermato Silvestrini, potranno solo ridurre un rischio generale, ma l’allarme contingente lanciato dalla comunità interna

Ambiente: dalla parte giusta

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Poco fa Silvio Berlusconi , durante la conferenza stampa seguita al vertice italo-francese, ha ammesso candidamente che il Governo intende andare avanti con il nucleare , e che la moratoria di questi giorni è solo dovuta alla volontà di evitare una vittoria del SI al referendum . Ha detto il Premier: " Se fossimo andati oggi al referendum, non avremmo avuto il nucleare in Italia per tanti anni . Per questo abbiamo deciso di adottare la moratoria, per chiarire la situazione giapponese e tornare tra due anni a un'opinione pubblica conscia della necessità nucleare". Intanto il Partito Democratico rilancia le sue proposte su tre temi fondamentali in materia di ambiente: nucleare , acqua pubblica ed energie rinnovabili .

100% rinnovabili

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Un comune su otto in Italia è autosufficiente dal punto di vista elettrico grazie a sole, vento, biomasse e geotermia . E nel 94% dei municipi italiani è presente ormai almeno un impianto rinnovabile. Accusate di essere troppo costose, marginali e inaffidabili, le fonti verdi si prendono la loro rivincita e lo fanno con "Comuni Rinnovabili 2011", il dossier di Legambiente che fotografa la diffusione delle micro centrali ad energia alternativa sul territorio nazionale. Grazie a questi impianti si sono creati nuovi posti di lavoro, portati servizi, riqualificati edifici e creato nuove prospettive di ricerca applicata oltre, naturalmente, un maggiore benessere e qualità della vita. Senza dimenticare che coloro che hanno installato impianti solari termici e fotovoltaici, e magari sono collegati a reti di teleriscaldamento, vedono bollette meno salate in Comuni in cui l’aria che si respira è più pulita. Queste realtà sono oggi la migliore dimostrazione del fatto che investire nel