Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta elezioni siciliane

“La Sicilia che vogliamo”. Parla Franco La Torre, candidato del Pd

Immagine
Quel cognome – La Torre – evoca una pagina eroica che non si può dimenticare. Che la Sicilia non dimenticherà mai. La Torre, Pio La Torre, è uno dei grandi simboli della lotta alla mafia, il dirigente comunista ucciso dalla mafia a Palermo 35 anni fa. “Io conosco benissimo il peso di questo cognome – ci dice Franco La Torre, oggi candidato del Pd alle Regionali del 5 novembre – e sono orgoglioso anche per questo cognome di dare il mio contributo a questa difficilissima battaglia che stiamo combattendo in Sicilia, la mia terra che non vorrei fosse consegnata a una destra irresponsabile e impasticciata negli affari”. Ma lei, La Torre, è stato spesso molto critico con il Pd. Eppure questa volta è della squadra. Sì, sono stato sempre a sinistra, con il Pci, i Ds, ma spesso ho avuto un rapporto – come dire – non facile con il Partito democratico. Oggi sono molto grato a Fabrizio Micari che mi ha chiesto di impegnarmi proponendomi, se vinceremo, di fare l’assessore alla legalità e a

Di cosa parleremo questo autunno

Immagine
Inizia l'autunno e tornano alcuni tempi politici. Con l'aiuto del sito de Il Post cerchiamo di capire quali saranno gli argomenti che terranno banco nei prossimi mesi. *** È arrivato settembre e insieme alle scuole ricomincia anche la politica: si tornerà presto a parlare di decreti legge, di referendum, di maggioranze, di elezioni e di voti di fiducia. Se non siete stati troppo attenti o se non vi ricordate più in che condizioni avevate lasciato il paese prima delle ferie, ecco otto cose di cui probabilmente sentirete ancora parlare nelle prossime settimane. Il voto sullo Ius Soli Lo Ius Soli è una nuova legge che qualora sia approvata permetterà ai figli di cittadini stranieri nati in Italia, o arrivati da bambini nel nostro paese, di ottenere la cittadinanza dopo aver completato un ciclo scolastico. Prima dell’estate era già stata approvata alla Camera e ora è in attesa di essere votata al Senato. Lo scorso luglio il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni riman