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«Ci vuole la vita e la socialità»

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Con l'omicidio, avvenuto pochi giorni fa, del negoziante cinese e della sua bimba durante un tentativo di rapina nel quartiere Tor Pignattara, salgono a 35 i fatti di sangue a Roma negli ultimi 12 mesi. Alcuni dei più clamorosi sono ancora senza colpevole. Per capire meglio cosa sta accadendo nella capitale proponiamo l'intervista di Jolanda Bufalini, dell'Unità,  al Presidente della Provincia Nicola Zingaretti. Presidente, in questi anni le priorità in tema di sicurezza a Roma sono stati i clandestini, le lucciole, i roco I fatti efferati di Tor Pignattara indicano altre priorità?  «Io ho un ruolo istituzionale e non faccio opposizione, ma proprio nello svolgimento di questo ruolo ho denunciato un approccio alla sicurezza – come è stato con l’ex ministro dell’Interno Maroni – ridicolo quando si fonda sulle ronde. Le ronde più che garantire i cittadini alimentano la voglia di farsi giustizia da sé, per fortuna i cittadini si sono mostrati migliori di chi li ha gove

Fosse Ardeatine, 67 anni dopo

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Il pomeriggio del 24 marzo 1944, a partire circa dalle ore 14 a Roma, presso la cava di via Ardeatina nella zona della via Appia Antica, ebbe inizio il massacro di 335 innocenti italiani, prelevati dalle carceri romane. Un’esecuzione sommaria decisa come atto di rappresaglia dal comando tedesco per l’azione partigiana che, il giorno prima, in via Rasella aveva colpito una compagnia del battagliane “Bozen” delle SS. L’eccidio delle Fosse Ardeatine , per la sua spietatezza, per l’alto numero di vittime militari e civili, per la scelta di uccidere oltre dieci italiani per ogni tedesco morto, è diventato uno dei simboli delle rappresaglie naziste in Italia durante l’occupazione . La fucilazione di dieci ostaggi italiani per ogni tedesco ucciso fu ordinata personalmente da Hitler e la scelta delle vittime cadde su prigionieri di religione ebraica oppure membri della resistenza, antifascisti o, in alcuni casi, detenuti comuni. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano , deponendo una