Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta alitalia

La brutta storia di Alitalia

Immagine
Il Post torna qui sulla vicenda Alitalia. Sabato è scaduto il lockup sulle azioni Alitalia: cioè il divieto di vendere le azioni per i soci che quattro anni fa comprarono la vecchia Alitalia in fallimento. Da ieri, quindi, scatta una sorta di “liberi tutti” per cui i “capitani patriottici” – com’erano chiamati all’epoca – che salvarono Alitalia possono rivendere le loro azioni al miglior offerente, purché il Consiglio di Amministrazione dia il suo assenso (una clausola che scadrà il 28 ottobre). Il lockup scade poche settimane dopo la diffusione delle notizie sulla nuova crisi dell’azienda. La compagnia, ha scritto Ettore Livini su Repubblica, perde 630 mila euro al giorno, ha debiti per più di 700 milioni e soltanto 300 milioni di euro in cassa. Secondo molti, l’unica possibilità per Alitalia è essere ricomprata dallo Stato , che aveva venduto le sue quote ai “capitani coraggiosi” quattro anni fa. Oppure il salvatore della compagnia potrebbe essere Air France-KLM, che p

Alitalia: tutto da rifare?

Immagine
Come nel gioco dell'oca, dopo quattro anni si deve tornare alla casella di partenza. Con un piccolo particolare, però: che nel frattempo abbiamo bruciato 3 miliardi di euro di soldi pubblici, che potevano essere destinati ad altro. Oggi Repubblica racconta la situazione di Alitalia, a quattro anni dal salvataggio targato Silvio Berlusconi, proprio spendendo 3 miliardi di soldi pubblici. I conti non quadrano: la compagnia perde 630mila euro al giorno , i 735 milioni di rosso accumulati nei quattro anni di gestione privata hanno bruciato quasi tutto il capitale, la liquidità in cassa si è assottigliata a 300 milioni. Il 12 gennaio scatterà la campanella del "liberi tutti". Gli azionisti, scaduto il vincolo del lock-up, potranno vendere le loro partecipazioni. E quindi cosa potrà succedere? Ci sono tre ipotesi: o gli azionisti aumentano il capitale , ma nelle attuali situazioni di crisi sembra la strada meno praticabile, oppure si ipotizza una rinazionalizz

Ponte sullo Stretto e Malpensa: due fallimenti. Due sprechi di soldi pubblici

Immagine
Clientele, disegni e quattrocento milioni già spesi. Del Ponte si parla dal 1969 . Ma finora non è stata messa neanche una pietra. Secondo la Corte dei Conti, tra il 1986 e il 2008, è costato poco più di 200 milioni di euro . In realtà, tra trivellazioni, progetti e personale la cifra totale dovrebbe arrivare al doppio. Eppure si continua a spendere senza risultati anche se tutti sono convinti che l'opera non si farà. Anche l'Unione Europea, a giugno, ne ha bocciato la realizzazione perché non la ritiene strategica per la viabilità. Repubblica dedica un interessante approfondimento sul tema ( qui ). "Faremo il secondo Consiglio dei Ministri a Malpensa". Parole di Roberto Maroni, nel 2008, all'insediamento del Governo Berlusconi. Quel Consiglio dei Ministri non si è mai tenuto. Intanto Air France e Alitalia - con la benedizione del governo Berlusconi - rifilano l'ennesimo colpo basso a Malpensa. A partire da fine ottobre, infatti, il vettore france