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"Il futuro di questa cruciale aera del mondo non può essere un ritorno al passato".

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In queste settimane dalle pagine de L'Unità, Adriano Sofri ci sta raccontando della situazione di Mosul. Le forze irachene, sostenute dalla coalizione internazionale, hanno lanciato l’offensiva per riprendere il controllo di Mosul, roccaforte dello Stato islamico in Iraq. Due anni dopo che i jihadisti presero il controllo della località abitata da 1,5 milioni di abitanti e dichiararono la nascita di un ‘califfato’ tra Siria e Iraq, circa 30mila soldati delle forze di Baghdad Vi proponiamo di seguito una riflessione più politica di Umberto De Giovannangeli Una guerra si può anche vincere ma se non si ha una strategia politica per il dopo, quella vittoria può trasformarsi in un disastro. A insegnarlo è la storia dell’Iraq. Abbattere il “mostro” non basta per dare stabilità e mantenere unito l’Iraq: valeva ieri per Saddam Hussein, vale oggi per l’autoproclamato “Califfo” dello Stato islamico, il tagliagole Abu Bakr al-Baghdadi. Senza memoria non c’è futuro. E la memoria de

Un mondo di rifugiati, in fuga da guerre, fame e violenze

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Nel giorno in cui (leggi qui ) otto migranti risultano dispersi nel canale d'Otranto, dopo che la loro piccola imbarcazione è naufragata a sei miglia dalla punta del Salento, è utile leggere quello che scrive Umberto De Giovannangeli, che per L'Unità  traccia un quadro inquietante sul fenomeno, in crescita, delle persone che vivono nella condizione di rifugiati. Il 2011 ha fatto registrare un triste record relativo alle persone fuggite dal proprio Paese: il numero di persone diventate rifugiate lo scorso anno è stato infatti il più alto dal 2000. È quanto emerge dal rapporto annuale pubblicato dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr). Nella pubblicazione «2011 Global Trends» , l’Unhcr presenta informazioni e dati dettagliati sulla portata delle migrazioni forzate provocate da una serie di gravi crisi umanitarie, cominciate alla fine del 2010 in Costa d’Avorio e seguite da altre in Libia, Somalia, Sudan e altri Paesi. Complessivamente 4,3 milion

Dai caccia ai generali: ecco le spese da tagliare

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In questi giorni si è parlato molto dell'acquisizione dei caccia f-35 jsf. A partire dalla vicenda al centro da giorni di un acceso dibattito politico L'Unità in edicola quest'oggi con un'inchiesta a cura di Umberto De Giovannangeli analizza in quanto consistono le spese militari sostenute dall'Italia CACCIA F-35 . L’Italia ha una commessa di 15 miliardi di euro per l’acquisto dagli Stati Uniti d’America di 135 caccia F-35 (costo unitario 124 milioni di euro). EUROFIGHTER . L’ultima trance del programma (già spesi 13 miliardi di euro) per il caccia Eurofighter costerà all’Italia 5 miliardi di euro. AEREI SENZA PILOTI : Il nostro governo intende acquistarne 8. Costo complessivo 1,3 miliardi di euro. ELICOTTERI. L’Italia sta acquistando 100 nuovi elicotteri militari NH-90: costo complessivo 4 miliardi di euro. NAVI DA GUERRA. L’Italia ha acquistato 10 fregate «Fremm» costo complessivo 5 miliardi di euro. SOMMERGIBILI. Il nostro Paese sta acquistand