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«Non ditemi che le parole non contano»

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Francesco Costa, vicedirettore del quotidiano online Il Post, ci racconta 11 formidabili discorsi di Barack Obama. Per iniziare bene il lunedì. Attenzione: servono fazzoletti. Al di là delle opinioni di ciascuno di noi, serviranno il tempo e il lavoro degli storici per avere un’idea profonda e adeguatamente ragionata sui risultati ottenuti da Barack Obama negli otto anni in cui è stato presidente degli Stati Uniti d’America. I bilanci attuali sono interessanti e necessari, anche perché non ne abbiamo di altri, ma sono inevitabilmente schiacciati sul presente; molte delle scelte di Obama però si potranno valutare adeguatamente solo tra qualche anno. Così come le politiche degli anni di Clinton generarono una grande crescita economica ma forse misero le premesse per la crisi del 2008, servirà del tempo per capire davvero le conseguenze di decisioni articolate e complesse come l’accordo sul nucleare iraniano o la riforma sanitaria. Se volete già approfondire qualcosa, qui ci sono – in

Renzi: il 4 dicembre sarà l’occasione per fare chiarezza sul futuro

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“In settimana faremo i primi mille giorni di governo e non è che ce ne saranno altri mille perchè ogni tanto si vota, ma è già un record esserci arrivati. Se dovessi guardare dove eravamo e dove siamo, il compito del nostro governo è stato mettere a posto il passato. C’era la palude, ce lo ricordiamo o no?”. Lo ha detto il premier  Matteo Renzi   intervenendo all’ Assemblea nazionale sul Mezzogiorno  a Napoli. “Sono tre o quattro, su 63, i governi arrivati a mille giorni, già questo indica qualche problema. La Merkel ha visto 4-5 presidenti del Consiglio, Obama 3 o 4. Il Parlamento – ha ricordato – non riusciva ad eleggere il Presidente della Repubblica, rischiavamo di perdere i fondi europei e tutta la classe politica che sembrava impantanata e che avesse come unico obiettivo di rimandare la tornata elettorale. Questo era lo scenario. Ci siamo preoccupati in questi due anni e mezzo, di mettere a posto il passato.  La riforma del Jobs Act , ad esempio, andava fatta 15 anni fa”

USA, è Hillary la candidata dei Dem alla Casa Bianca!

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Si è conclusa questa notte, dopo tre giorni, la Democratic Convention National a Filadelfia, negli USA, con la proclamazione di Hillary Clinton a candidata ufficiale del Partito Democratico statunitese alla corsa alla Casa Bianca . La moglie di Bill, potrebbe essere la prima donna Presidente degli Stati Uniti. In questo video il discorso in cui ha accettato la nomination.

Renzi, l'America, l'articolo 18 e quando D'Alema...

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Questi sono giorni caldi per la politica italiana. Abbiamo quindi deciso di fare un unico post in cui riassumiamo quanto successo nell'appena trascorso week-end. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi è ora negli Stati Uniti per un viaggio di stato. La trasferta è cominciata ieri da San Francisco dove ha incontrato alla Stanford University oltre 150 start-up ed imprenditori italiani del settore high-tech. Sempre in California visiterà poi il quartier generale di Twitter , la Scuola Internazionale Italiana (dove molti dei 'nostri' cervelli in fuga mandano i loro figli) e la sede di Yahoo! . Poi il viaggio proseguirà a New York dove il Premier parteciperà ed interverrà all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite . Venerdì l'ultima tappa: Detroit, dove incontrerà Sergio Marchionne , CEO di FCA (Fiat-Chrysler Automobiles). L'arrivo di Matteo Renzi a San Francisco E mentre il segretario del PD negli Stati Uniti visita i centri del lavoro a stelle e stri

USA: il matrimonio non è solo uomo-donna

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Ieri, la Corte Suprema degli Stati Uniti d’America ha dichiarato incostituzionale il Defence Of Marriage Act (DOMA) – o più specificatamente la sua sezione 3, una legge federale del 1996 che stabiliva che con la parola matrimonio ( marriage ) s’intendesse esclusivamente un’unione legale tra un uomo e una donna ( only a legal union between one man and one woman ). A portare nuovamente l’attenzione della Corte Suprema sul DOMA è stata una signora di ottantatré anni, Edith Windsor , sposatasi nel 2007 in Canada con la compagna Thea Speyer dopo quarant’anni di fidanzamento. Nel 2009, alla morte della moglie, per ottenerne l’eredità la Windsor si è trovata costretta a pagare una tassa di 363.ooo dollari in quanto non risultava coniuge ( spouse ) della Speyer a causa della sezione 3 della sopracitata legge; se la Windsor fosse stata vedova di un uomo avrebbe invece potuto ottenerne l’eredità senza versare nemmeno un cent allo stato. È stato così che, di tribu