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Pio La Torre, 30 anni dopo

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"Ogni passo avanti che faremo nella lotta alla mafia potrà compiersi perché tanta strada è stata fatta dall’impegno di uomini come Pio La Torre . Trent’anni ci separano dall’uccisione sua e di Rosario Di Salvo. Il tempo affievolisce la memoria, ma è importante ricordare la storia di Pio La Torre”. Così Pier Luigi Bersani ricorda Pio La Torre, a trent’anni dalla sua uccisione.  “Figlio di contadini, partecipò fin da giovanissimo alle lotte dei braccianti e all’occupazione delle terre. Divenne segretario della Camera del lavoro di Corleone dopo Placido Rizzotto. Dirigente nazionale del Pci, La Torre comprese per primo che combattere la mafia era una problema nazionale, per questo da parlamentare promosse una legge che introduceva il reato di associazione mafiosa e prevedeva la confisca dei patrimoni illeciti. La legge fu approvata quattro mesi dopo la sua morte e non ci sarebbe stata senza il suo coraggio”.  “Purtroppo – prosegue Bersani – il tempo che ci separa dall’u

Sindaci che resistono alla criminalità

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Qui vi avevamo raccontato la storia di Maria Carmela Lanzetta, sindaco di Monasterace. Aveva deciso di lasciare la sua carica e di tornare a fare la farmacista , dopo sei anni di battaglie per la legalità, i diritti e la dignità del lavoro, interrotte da due pallottole vigliacche che le hanno perforato la carrozzeria dell'utilitaria che ogni giorno la portava in Municipio. Ieri Maria Carmela Lanzetta ha ritirato le dimissioni da sindaco di Monasterace. Una bella notizia.  Il primo cittadino di Monasterace ha voluto rendere pubblica questa sua decisione nel giorno della visita nel paese della jonica del segretario nazionale del Pd Pier Luigi Bersani. Il leader del Pd è andato appositamente a Monasterace per portare la solidarietà della coalizione al sindaco minacciato . Nel colloquio avuto con Maria Carmela Lanzetta, Bersani ha ringraziato il sindaco e le ha chiesto di ritirare le dimissioni con l'impegno che il Pd si farà promotore di una campagna di sensibilizzazione

Quattro uomini soli

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Pio La Torre, 30 aprile 1982 Carlo Alberto Dalla Chiesa, 3 settembre 1982 Giovanni Falcone, 23 maggio 1992 Paolo Borsellino, 19 luglio 1992 Quattro uomini soli, uccisi dalla mafia. Trent'anni dopo, non sappiamo ancora chi ha voluto morti Pio La Torre e Carlo Alberto dalla Chiesa. Vent'anni dopo, non sappiamo ancora chi ha voluto morti Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Sappiamo solo che erano quattro italiani che facevano paura al potere . Si conclude così un articolo molto bello, scritto da Attilio Bolzoni e pubblicato da Repubblica il giorno di Pasqua. Un articolo che racconta la storia di questi quattro servitori dello Stato che, semplicemente con il loro impegno quotidiano , hanno cercato di far affermare la cultura della legalità, contro la mafia e contro un sistema di potere che impedisce lo sviluppo dell'Italia. Se vi siete persi l'articolo, potete leggerlo qui .