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I dubbi sulla riforma sul voto di scambio

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La riforma sul voto di scambio, di cui vi avevamo ampiamente informato su questo blog , salutando con entusiasmo la presenza di norme più severe per punire i rapporti mafia-politica, oggi è stato approvato all'unanimità alla camera. Non sono mancate però le polemiche, presenti sulle pagine dei giornali di oggi. In particolare ha destato attenzione l'articolo di Roberto Saviano per la Repubblica, che così si è espresso:   Nel 1992 -  sull'onda dell'indignazione per due stragi, quella di Capaci e via D'Amelio  -  venne introdotto nel codice penale l'articolo 416-ter che punisce chi ottiene la promessa di voti dalle associazioni mafiose in cambio di denaro. È la norma tuttora vigente in materia di scambio elettorale politico-mafioso, una norma che al suo interno conserva un gravissimo limite. Per essere punibile, infatti, il candidato che riceve la promessa di voti da parte dell'associazione mafiosa deve aver erogato in cambio del denaro, che è c

Sì alla riforma del voto di scambio. Un'impegno concreto contro la mafia

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  270.000 cittadini hanno chiesto a gran voce la riforma del 416 ter e i l testo definitivo è stato appena adottato all’unanimità dalla Commissione Giustizia della Camera . Dal 15 luglio si vota in Aula. Nata da una mobilitazione popolare, portata avanti in parlamento dall'intergruppo dei Braccialetti bianchi , i parlamentari di tutti i partiti che da subito hanno sposato la causa, nel testo che sarà sottoposto alla discussione e votazione della Camera recita: Chiunque accetta consapevolmente il procacciamento di voti con le modalità previste dal terzo comma dell art 416 bis in cambio dell’erogazione di denaro o di altra utilita è punito con la reclusione da 4 a 10 anni.La stessa pena si applica a Chi procaccia voti con le modalità indicate al comma precedente. Un segnale importante, che dimostra una volta tanto, la volontà politica di intervenire su questa norma cruciale per la lotta alla corruzione in Italia, rispondendo all’istanza della società civile.