I vent'anni che hanno cambiato il mondo
Non sono ancora le 9 del mattino, a New York, quando un aereo di linea sorvola la città a bassissima quota.
Nel giro di pochi secondi si schianta sulla torre nord dei grattacieli gemelli. Poco meno di 20 minuti dopo ne arriva un secondo, a colpire la torre sud.
Lo skyline che svetta a oltre 400 metri di altezza collassa, per poi sparire, avvolto in una nuvola di fumo.
È l’11 settembre 2001: una data che ha cambiato non solo la storia degli Stati Uniti, ma riscritto gli equilibri geopolitici del mondo intero. E che, a vent’anni di distanza, ricorda ancora l’attentato più sanguinoso subito dalla potenza mondiale. Con oltre 2.900 vittime di attacchi coordinati contro obiettivi civili e militari, rivendicati da Al-Qaida, l’organizzazione terroristica guidata da Osama Bin Laden.
Una ferita a cui gli USA hanno reagito con una guerra in Afghanistan, che ha rovesciato il regime talebano. Ma che oggi non si è ancora rimarginata e, anzi, è tornata alla ribalta con la ritirata dell’esercito statunitense. Obbligando tutti a riflettere sugli errori commessi e sull’importanza di una politica estera e di difesa comune.