La protesta di Chaouki a Lampedusa


Il 22 dicembre il deputato del Pd di origini marocchine Khalid Chaouki è entrato per protesta nel centro di prima accoglienza di Lampedusa.

Chaouki ha chiesto il trasferimento degli oltre 200 ospiti verso strutture più adeguate.

“Io non mi muoverò da qui fino a quando il Cpa non torna al ruolo che gli è assegnato dai trattati internazionali: un centro di transito, dove la permanenza non può superare le 96 ore”, ha detto all’Ansa.
La sua protesta arriva dopo la pubblicazione di un video di denuncia contro le condizioni disumane in cui vengono tenuti i migranti a Lampedusa, trasmesso dal Tg2 il 17 dicembre.

Khalid Chaouki ha scritto una lettera al quotidiano La Stampa per raccontare la sua prima notte nel centro.
Qui, per legge, le persone possono rimanere per un massimo di 96 ore, non uno, due o addirittura tre mesi. Una situazione di totale illegalità. Così come teoricamente i profughi non potrebbero essere trattenuti. Questo non è un Cie – un Centro di identificazione ed espulsione – ma un Centro di soccorso e prima accoglienza. Un luogo di prima assistenza e non un centro di reclusione come invece purtroppo sta capitando. Anche per questa inaccettabile confusione ho deciso di rimanere qui.

 Dal 22 Dicembre tiene il diario della sua esperienza sul Manifesto per sensibilizzare sull'argomento.

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