L'Italia giusta riparte da un patto con i Sindaci
Per costruire l'Italia giusta bisogna ripartire dai Comuni.
Con questa idea di fondo, Pierluigi Bersani ha scritto a tutti i Sindaci, per ricordare come i Comuni per troppi anni sono stati bistrattati dai governi centrali; negli ultimi anni sia il governo di centrodestra sia quello di transizione di Mario Monti, che pure abbiamo sostenuto per il bene del Paese, non hanno valorizzato la forza che un Comune può esprimere.
Lo ha raccontato Davide Zoggia, responsabile enti locali del Pd nazionale, in un articolo scritto per L'Unità.
Zoggia ha ricordato che in un periodo di grave crisi come quello che sta attraversando in questo momento il nostro Paese, è sbagliato e suicida non utilizzare il sistema delle autonomie locali per aiutare e sostenere le famiglie e le imprese. Abbiamo assistito, invece, a una regressione, anche culturale da parte degli organismi centrali rispetto alle istituzioni territoriali.
Un non tener conto che dalla crisi si esce tutti assieme e con un grande spirito di cooperazione. Anzi molte volte abbiamo assistito a una strumentale colpevolizzazione dei Comuni, accusati di provocare spesa «cattiva» (sprechi e sperperi). Non si è invece capito ancora fino in fondo che la spesa dei Comuni è ormai destinata esclusivamente a servizi essenziali per la persona come mense, trasporti, asili, assistenza agli anziani, alle persone non autosufficenti, ecc. Tutte tipologie di intervento che la crisi economica ha notevolmente acuito. In queste settimane abbiamo ascoltato il racconto dei problemi, ovunque abbiamo parlato delle nostre proposte sul lavoro, sulla moralità, sullo sviluppo, sulla giustizia, sui diritti.
Riguardo ai Comuni, abbiamo insistito molto sulla necessità di allentare il patto di stabilità interno per consentire di fare quelle opere che possono migliorare la qualità della vita dei cittadini, come la manutenzione delle scuole, la bonifica del territorio, la mobilità sostenibile, ma anche sostenere l'attività economica e dare lavoro. Inoltre bisogna rimuovere l'applicazione del patto di stabilità ai Comuni con meno di 5000 abitanti e ovviamente spingere perchè vi sia l'esercizio associato di servizi tra Comuni.
Inoltre sono insostenibili i tagli lineari previsti, a partire dal 2013, pari a 2250 milioni di euro. Bisogna rivedere complessivamente l'ammontare e la modalità dei tagli secondo il procedimento dei fabbisogni standard ed efficentamento della spesa. Bisogna inoltre intervenire immediatamente sull'Imu sia per le modalità di applicazione che per le assegnazioni.
La nuova Imu dovrà essere assegnata integralmente ai Comuni, attribuendo loro ampia possibilità di calibrarla per ragioni di equità, secondo il principio di progressività.
Insomma per dirla come Bersani, noi pensiamo sia basilare stringere un Patto con i Sindaci che amministrano le città, così come i medi e piccoli centri. Sarà un nuovo punto di partenza, perchè non basta l'azione del governo centrale per lanciare una ricostruzione politica, sociale ed economica come quella che è necessaria all'Italia.
Quindi assieme ai Sindaci per un'Italia più giusta e più moderna, insieme agli amministratori che conoscono il loro territorio, conoscono le persone e le loro difficoltà. Solo così sarà possibile ripartire.