Liberi di muoversi


Qui avevamo pubblicato un bellissimo e delicato
post di Annarita Minelli.

Per chi non la conoscesse Annarita, tra le altre cose, è stata consigliere comunale per il Partito Democratico durante l'ultima amministrazione.

Raccontava Annarita:

Da un po’ di tempo (quasi tre mesi) per fatti privati, mi è capitato di convivere con una umanità sofferente e non solo per problemi di salute, ma anche per problemi di superamento di "barriere architettoniche". Le chiamano così queste piccole "disattenzioni" dell’umanità florida e sana che diventano "montagne invalicabili" per l’umanità sofferente.
Ho detto "piccole disattenzioni", ma da dove nascono questi piccoli errori? Da una mente distorta che non riflette mai su quali sono le vere priorità nella vita. Bisogna avere una "forma mentis" diversa per capire il prossimo. E non mi riferisco solo alle "barriere architettoniche".

Oggi vogliamo segnalarvi un sito, Liberi di Muoversi, che è molto più di un sito: è l’esempio di come si possano usare le tecnologie più immediate per rendere più immediati anche i servizi.
Chiunque si sia mosso in sedia a rotelle o abbia accompagnato qualche amico o parente diversamente abile, sa che il concetto di "accessibile" è molto soggettivo. Chi non si è trovato in questa situazione spesso non capisce le reali necessità di un disabile ed i vincoli fisici/materiali ai quali deve sottostare.

"L'albergo è accessibile?", "Il bagno è sufficientemente largo per ospitare una carrozzina?", "Ci sono gradini all'ingresso?": sono alcune delle domande che vengono poste prima di affrontare un viaggio in carrozzina. Spesso, quasi sempre, la risposta è sì: l'albergo è agibile, il bagno è largo, non ci sono gradini; abbiamo avuto altre persone con questi problemi".

Una volta sul posto, però, può capitare che appaiano tutti i reali vincoli e alcune delle speranze su un soggiorno comodo e sereno spariscono. "Quel gradino sembrava più basso", "pensavo che in quel bagno ci si potesse muovere in carrozzina", ecc. Incomprensioni spesso non legate a superficialità o disinteresse, ma semplicemente al fatto che, per conoscere i reali vincoli, bisogna esserci su una carrozzina e non....pensare di esserci.

Liberi di muoversi nasce da questo, dall'essere stanchi di trovare queste sorprese, per permettere a chi ha viaggiato in carrozzina o a fianco di una carrozzina di condividere con gli altri "l'accessibilità" (o meno) che ha trovato in quel luogo, per poter facilitare almeno un po’, la vita agli altri.

E' proprio di questo dovrebbe occuparsi la politica: degli ultimi, dei deboli, di chi non ce la fa. Non tutti nascono e rimangono sani. Però tutti fanno parte della stessa comunità ed è la politica che facilita la vita, che si prende cura che assiste chi ha più bisogno.

Qui il sito di Liberi di Muoversi

Doppia M

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