Urla al Nord, ma "magna" a Roma

Non siamo in un film dell'orrore ma nella normalità della strategia leghista, che continua nel mostrarsi pura nei week end tra i propri elettori, sputando nel piatto dove mangia durante tutti i giorni feriali.
In difesa di Bossi scende in campo Erminio Boso, storico leader dell'anima indipendentista della Lega: "Da Roma sanno solo prendere - ha detto Boso -, ci hanno rubato Malpensa, la Fia che una volta era a Milano, vorrebbero il Gran Premio di Monza, si sono presi l'arrivo del Giro d'Italia, e poi cosa ancora?"
Ma com'è che i leghisti fingono di dimenticare che a "Roma ladrona" loro ci sono e governano?
In effetti, l'unica cosa che è arrivata al Nord in questi anni è l'Expo di Milano, quando al governo c'erano Prodi e D'Alema.
Col centrodestra al governo, il Nord non è stato certo difeso dalla decina di ministri che provengono dalla "Padania". Bossi, Calderoli, Maroni e Zaia, fino a qualche mese fa. E poi Galan, dopo tre mandati tre da presidente del Veneto. E poi Tremonti, come dimenticarlo. E Brambilla, Brunetta, Gelmini. E La Russa, siciliano-padano. E Frattini, eletto in Friuli. E Sacconi, che è di Conegliano. E i sottosegretari. E anche Berlusconi.
E questi padani-romani, che governano da dieci anni (a parte quella breve parentesi) ci si chiede davvero cosa facciano, quando si trovano a Roma.
Infine, come ricorda Il Messaggero, la Lega che fa la morale contro Roma è la Lega sciupona che gestisce i soldi pubblici con un misto di sfrontatezza da super-potere che si sente inattaccabile, di «familismo amorale» che fu una categoria sociologica inventata a sua tempo per descrivere l’antropologia politica della Campania e di abilità manovriera non più da partito di lotta ma di lottizzazione.