Pagano tutti. Tranne lui.


Pier Luigi Bersani ha partecipato alla festa del PD in corso a Roma.

Parlando della manovra economica del governo, Bersani ha ricordato che quando due anni fa, la crisi era alle porte e tutti i dati dell'economia erano già con il segno meno, il governo si affrettò a dire che sarebbe stata una crisi passeggera senza ricadute sull'economia reale.

Quello è stato il periodo dei 3 miliardi buttati per l'Alitalia, in cui venne tolto l'ICI anche ai più ricchi, in cui venne cancellata la tracciabilità dei pagamenti e vennero finanziati gli straordinari. In totale uno spreco tra i 10 e 12 miliardi.

Il PD propose al governo di intervenire sul fisco dei redditi medio bassi per garantire quei soldi nelle tasche degli italiani e ridare slancio ai consumi; un piano generale di piccole opere da far partire in 6 mesi.

Ora c'è da chiedersi, chi aveva ragione? Dove siamo arrivati? Siamo arrivati a questo punto perché Tremonti non ha governato la spesa corrente, ha favorito l'evasione fiscale e dato nessun stimolo all'economia”.

La manovra è stata fatta con il righello. Hanno tirato una riga sopra i servizi e una sopra gli enti locali. Le Regioni si ritrovano con 14 miliardi in meno. I trasporti pubblici, gli ammortizzatori sociali, le scuole e gli asili l'anno prossimo chi li paga?

Il federalismo di Tremonti diventa la via italiana per ridurre lo stato sociale che è basato sulla dimensione locale. Non vorrei che il federalismo fosse il pretesto per dare una botta alla spesa sociale.

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