Nessuna strategia

Noi non abbiamo mai messo in discussione né la necessità della manovra né la sua consistenza. Abbiamo invece insistito, e continueremo a farlo, sul fatto che questa manovra è fortemente ed evidentemente iniqua e recessiva, destinata cioè ad impoverire il Paese di ogni prospettiva di crescita e di sviluppo.

Non c'è una misura, in questa manovra, che riguardi le giovani generazioni, i ragazzi e le ragazze italiane. Eppure, nel 2009, il 63 per cento dei posti di lavoro persi è riconducibile a lavoratori dipendenti a termine, collaboratori a progetto: ragazzi e ragazze, normalmente. Nella fascia di età tra i 19 e i 29 anni, la perdita di occupati ha raggiunto le 300.000 unità, che corrispondono al 79 per cento della flessione complessiva e portano il tasso di disoccupazione giovanile in Italia al 25,4 per cento: una percentuale che è più del triplo del tasso di disoccupazione nazionale e molto al di sopra di quello europeo (che è del 19,8 per cento).

Abbiamo presentato i nostri emendamenti a correzione parziale di questi drammatici dati e di questo trend ma, ovviamente, sono stati da noi presentati e discussi e da voi serenamente bocciati.

Voi che siete, come me, padri e madri, state venendo meno alla prima responsabilità di una classe dirigente, quella cioè di creare un'altra classe dirigente - dico di più: un popolo - che fra 15 anni si assuma la responsabilità dell'Italia.

Cosa è accaduto in questi anni, quali sono le grandi riforme di cui il Governo Berlusconi può fregiarsi?

In questa manovra non c'è alcuna strategia politica. Questa è una manovra contabile e, secondo me, non è fatta neanche tanto bene. Non siete stati neanche capaci di presentarla come si deve.

Oggi, sui giornali emerge il sottobosco parassitario che cresce sotto il trono di chi intende regnare e non governare, come fa e continua a fare il presidente Berlusconi, questo pullulare di personaggi strani, di gente che ciascuno di voi, io credo, avrebbe difficoltà ad incontrare anche solo per un caffè, e che vengono accreditati per influire, condizionare, suggerire, telefonare, spingere, pressare sulle più alte cariche dello Stato, sui massimi dirigenti della magistratura italiana, sul Consiglio superiore della magistratura, sulla Corte costituzionale...

Se devo guardare a questa manovra in questo contesto nel quale in due mesi due Ministri e un Sottosegretario di questo Governo sono stati davanti all'Italia costretti alle dimissioni per la vergogna, io dico che, se non ci fosse da piangere, sarebbe davvero grottesco e ridicolo.

Anna Finocchiaro, capogruppo PD al Senato.
Dichiarazione di voto sulla manovra economica del Governo

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