Core 'ngrato

Lo conosci alla Statale di Milano che non hai ancora vent’anni.
A ventitré cominci a lavorare per lui.
A trentatré diventi il suo segretario personale e segui i lavori di ristrutturazione della sua villa: impianti elettrici e antifurto umano, un certo Mangano stalliere.
A quarantuno entri nella sua concessionaria di pubblicità e gliela trasformi in una macchina da soldi.
A cinquantadue converti la concessionaria in un partito politico ed è grazie a te se vince le elezioni.
A cinquantaquattro vieni arrestato a Torino per un’indagine sui fondi neri della sua azienda, ti ritiri dietro le sbarre con un’edizione rilegata dei Promessi Sposi e sopporti tutto in silenzio, persino il chiasso di Sgarbi quando corre a visitarti in carcere.
A cinquantotto patteggi una pena di due anni e tre mesi per frode fiscale e false fatture relative a un’azienda il cui proprietario è lui.
A sessantanove sei condannato in appello a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa e intanto rilasci interviste sulla sua bontà e su quella di Mussolini, lo consigli, lo proteggi, ti fai intercettare in conversazioni curiose con un coordinatore del suo partito e un piduista sardo.

E lui, invece di dedicarti un monumento a cavallo con stalliere o almeno un vialone di villa Certosa con vista sulle ballerine, che cosa fa? Ti definisce «pensionato sfigato».

Bell’amico si è scelto, dottor Dell’Utri.

Massimo Gramellini, oggi, su La Stampa

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