lI danno non è solo passato. E' anche presente e futuro


Sul blog abbiamo da sempre dato molto spazio, come doveroso che sia, agli infortuni sul lavoro.

La definizione di infortunio sul lavoro è contenuta nella legge sulla tutela assicurativa obbligatoria gestita dall'Inail (v.). Secondo la norma rientrano in questa fattispecie «tutti i casi di infortunio avvenuti per causa violenta in occasione di lavoro, da cui sia derivata la morte o un’inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, ovvero un’inabilità temporanea assoluta che importi astensione dal lavoro per più di tre giorni».

Non vi è solo l'infortunio sul lavoro che può compromettere la salute del lavoratore. Infatti molte patologie contratte sul posto di lavoro vengono definite  malattie professionali .

Per malattia professionale si intende una malattia contratta in ambiente lavorativo per l'azione nociva di un fattore di rischio di natura fisica, chimica e biologica presente nell'ambiente di lavoro o determinata dalla lavorazione stessa che il lavoratore svolge.

Abbiamo introdotto con una definizione il concetto di malattia professionale perché vogliamo riprendere quello che è successo in questi giorni in merito al processo "Eternit".

Stephan Schmidheiny è stato l'ultimo proprietario della Eternit fabbrica che ha prodotto milleottocento morti fino ad oggi, e chissà quanti altri in futuro.
Il miliardario svizzero ha offerto diciotto milioni di euro e dovrebbe risarcire la città per i danni che la sua fabbrica ha prodotto. 
Il Comune ha deciso di accettare.

Lo racconta quest'oggi il quotidiano La Stampa

- Il consiglio comunale di Casale Monferrato (Alessandria) ha approvato l’atto di indirizzo con cui mette la giunta  nella condizione di accettare il risarcimento di 18,3 milioni offerto dalla Eternit nell’ambito del processo per i morti da amianto. La seduta è durata sei ore e mezzo ed è stata sospesa quattro volte dalla presidente per le proteste dei cittadini, che a centinaia si sono presentati in municipio per seguire i lavori. L’atto di indirizzo è stato approvato con diciannove voti favorevoli e undici contrari.

Accettare l’offerta, che uno dei due imputati, il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, ha avanzato tramite la Becon, una società della galassia Eternit, per la Città di Casale Monferrato comporta il ritiro della costituzione a parte civile e la rinuncia a intraprendere, in futuro, qualsiasi azione legale. Il denaro, secondo il sindaco, Giorgio Demezzi, andrà impiegato in opere di bonifica dall’amianto, nella ricerca medica, nel sostegno alle famiglie delle vittime. Il consiglio comunale, in proposito, ha approvato un emendamento che prevede la nascita di una commissione «non politica» che controlli l’uso delle risorse derivanti dalla transazione. «Ci sono momenti - ha detto Demezzi nella dichiarazione conclusiva all’assemblea - in cui è difficile fare il sindaco di tutti, e me ne dispiace. Ma bisogna fare delle scelte. La nostra è stata una scelta sofferta. Non siamo in malafede, non siamo avidi e non siamo assassini». Un gruppo di cittadini staziona ancora davanti al municipio, nonostante l’ora e la temperatura, per protestare contro i consiglieri che hanno votato a favore. Le forze dell’ordine tengono sotto controllo la situazione.-

Fin qui la cronaca.
Noi pensiamo che non si possa scendere a patti.

La Eternit a Casale è aperta nel 1907 e ha chiuso a metà degli Anni Ottanta. Produceva un materiale tanto resistente da sembrare, appunto, eterno: ma l'eternità che procurava è quella dell'altro mondo. La polvere di amianto prodotta dal logoramento dei tetti, e soprattutto quella usata nei selciati come ghiaia e nei sottotetti come coibentante è entrata nei polmoni e ha provocato malattie terribili: l'asbestosi e soprattutto un cancro chiamato mesotelioma pleurico, che non dà scampo. Sono morti prima i lavoratori, poi anche persone che non sono mai state in fabbrica, perché la polvere d'amianto è stata lasciata in giro dappertutto in città.


E poi il danno  non è solo passato.  E' anche presente e futuro: dall'inizio del processo, 10 dicembre 2009, a Casale ci sono stati 128 nuovi malati. Adesso l'incubo è per chi era bambino quando qui c'era la fabbrica

DoppiaM

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