Sono passati tre mesi dall’alluvione in Emilia Romagna, dal Governo tante promesse ma nemmeno un euro. Dei 4,5 miliardi di euro stanziati, solo 2,5 sono nella disponibilità del Commissario Figliuolo, gli altri rischiano di non essere spesi. E sono comunque la metà degli 8,5 necessari. Le lungaggini burocratiche stanno bloccando tutto, mettendo a rischio la ripartenza delle imprese, la ricostruzione delle infrastrutture e delle strade, come sottolineato dalla protesta civile dei cittadini di Fontanelice. Pancia a terra e lavorare per il futuro di quei territori, il tempo della propaganda è scaduto. Ora servono i fatti e la concretezza. Per ripristinare strade e versanti franati serve la copertura finanziaria del Governo, che ancora non c’è. Il fattore tempo è cruciale: dopo tre mesi cittadini e imprese non sanno nemmeno come ottenere gli indennizzi. Così può esplodere la rabbia sociale. Stefano Bonaccini