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"Chi nasce e cresce qui è un italiano"

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Uno dei passaggi più forti del discorso di fine anno del Presidente della Repubblica è stato dedicato al tema della cittadinanza agli stranieri nati in Italia e ai figli di immigrati che sono vivono da anni nel nostro Paese e sono veramente integrati nel tessuto sociale ed economico italiano. L'Italia, ha detto Napolitano, è un "Paese da far crescere aperto e inclusivo : già un anno fa, avevamo 420 mila minori extracomunitari nati in Italia". Da questo dato la domanda forte del Presidente: "E' concepibile che, dopo essere cresciuti ed essersi formati qui, restino stranieri in Italia?" Scrive oggi il sito di Vita ( qui ) che "gli stranieri non compaiono in nessun programma politico" ; e poi si sofferma ad analizzare il programma di Grillo e di Monti. Il sito dimentica però di ricordare che da tempo il Partito Democratico è stato chiarissimo, su questo punto: "La prima norma che il nuovo Governo farà sarà una norma sulla cittadinanza

"L'Italia a Kiev purtroppo ha perso, i nuovi italiani invece hanno vinto"

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«Milioni di italiani hanno scoperto grazie alla doppietta di Mario Balotelli che esistono anche i "neri italiani", un popolo di un milione di ragazzi e ragazze che sono italiani di fatto, ma ancora stranieri per una legge ingiusta e ingiustificata. Balotelli è diventato cittadino italiano solo a diciotto anni e fino a quell'età aveva in tasta un permesso di soggiorno nel comune dov'è nato». Khalid Chaouki, responsabile Nuovi Italiani per il Partito Democratico per l'Unità torna sul tema delle "seconde generazioni". Perché quello delle seconde generazioni è un processo inarrestabile . Occorre risolvere il paradosso dei figli dei migranti, stranieri per legge, anche se italiani per cultura. Inoltre, i dati dimostrano anche che gli immigrati lavorano, pagano le tasse e anche i contributi Inps per le pensioni degli italiani, pensioni che loro invece non vedranno mai. Buona lettura DoppiaM Khalid Chaouki, responsabile Nuovi Italiani per il Partito