La buona politica? Si impara alla scuola di partito
Quella di sabato 30 settembre, alla Scuola di partito Pier Paolo Pasolini, è stata una giornata ricca di emozioni. Non solo perché, ancora una volta, abbiamo avuto la possibilità di incontrarci e fare rete, di discutere senza che le contingenze politiche inasprissero i toni, ma anche perché i relatori invitati a parlare non hanno disdegnato di far trasparire la loro emotività, mettendoci a parte delle loro speranze deluse e delle loro aspettative per il futuro. Per tutti un solo, grande interrogativo: quali obiettivi deve porsi la cosiddetta “buona politica”? La buona politica è pensare a ciò che è importante e valorizzarlo con fondi e risorse adeguate. Fare buona politica significa fare cittadinanza e agire non solo nell’ambito più strettamente politico, ma anche in campi solo apparentemente distanti, come quello educativo e quello creativo (si pensi, ad esempio, alla narrazione, e si capirà quanta forza possano esercitare le arti sull’immaginario sia individuale che collettiv