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A Rosarno è tutto come prima

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 Un immigrato dietro la recinzione della tendopoli. - Foto di Adriana Sapon  A tre anni dalla rivolta dei migranti e le violenze tra italiani e lavoratori agricoli stranieri, il quotidiano La Stampa ci racconta qui cosa è cambiato, o meglio, cosa non è cambiato a Rosarno. Sbaglia chi dice che a Rosarno, tre anni dopo la rivolta dei migranti, le devastazioni, la controrivolta degli italiani, la caccia all’uomo e infine la deportazione dei neri, tutto è come prima. È peggio. Gli africani sono di nuovo mille, come allora : arrivati in autunno, ripartiranno in primavera dopo aver raccolto agrumi a 25 euro al giorno, anche se adesso i padroni prediligono il cottimo che aumenta la produttività: un euro a cassetta per i mandarini e 0,50 per le arance, in ogni cassetta 18-20 chili di raccolto. Nel pieno della stagione lavorano tre-quattro giorni a settimana, a chiamata, versando tre euro al caporale che li carica all’alba sul pullmino. Nei giorni di magra girano in bici nella

Contro il caporalato

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3,50 Euro per raccogliere un cassone di pomodori da 300 kg sotto il sole a 40 gradi. 2.50 se si è clandestini. È questa la paga che un immigrato riceve nelle campagne pugliesi, dove fa orari anche di 14 ore. Lavora a cottimo. I più robusti riescono a portare a casa 20/25 euro al giorno (il 40% in meno di un italiano con le stesse mansioni), al netto di un taglieggiamento su trasporto, cibo, acqua e altre necessità elementari controllate dai caporali che li assumono e distribuiscono il lavoro. Mentre gli italiani iniziano ad andare in vacanza, non lontano dalle spiagge più belle si raccolgono pomodori, meloni e angurie, impiegando migliaia d’immigrati africani extra-comunitari o dei neo-comunitari provenienti dall’Est Europa . Vogliamo aspettare un’altra drammatica protesta come a Rosarno nell’inverno 2010? O un altro sciopero come quello di Nardò della scorsa estate per renderci conto che ciò che mangiamo rischia di essere passato per queste mani ridotte in semi-schiavitù? Non ab

Bersani oggi a Rosarno

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Oggi il segretario del PD sarà in Calabria: alle 11 a Lamezia, per incontrare i vertici delle forze sociali, alle 14 a Palmi, dove incontrerà il vescovo della diocesi Oppido Mamertina-Palmi monsignor Luciano BUX, alle 15 a Rosarno, dove incontrerà il rappresentante calabrese dell’associazione antimafia “Libera”, don Pino DE MASI, e subito dopo cittadini e associazioni. Dichiara Bersani: "Sarò a Rosarno il 14 gennaio per dare il segno che da parte nostra non c’è solo interesse verso una vicenda tanto agghiacciante, ma c’è anche la determinazione di far seguire fatti concreti” Qui le proposte del PD per la lotta alla criminalità.