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Contro le mafie, per la legalità

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Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato l'arresto del superboss del clan dei Casalesi, Michele Zagaria . Ma intanto in paese, a Casapesenna, dove probabilmente Zagaria ha trascorso gran parte dei suoi 16 anni da fuggiasco, prevale la rabbia: "Dite a tutti che ci dispiace". Quasi tutti esprimono rammarico per quanto avvenuto, "ora qui nessuno ci dara' il pane" . Ma c'è anche chi se la prende con Vittorio Pisani, ex capo della squadra mobile di Napoli, coinvolto in un'inchiesta su presunti legami con un imprenditore che è considerato vicino alla camorra. "Lepore (procuratore di Napoli, ndr) questo non lo doveva fare - urla un cittadino davanti al bar Palma - p erchè ha fatto ritornare Pisani che anche lui è accusato in un'inchiesta della magistratura. Non è giusto" . E mentre l'uomo pronunciava queste parole, diversi concittadini, intorno a lui lo hanno applaudito. Poi la difesa, senza se e senza ma, di Zagaria. "Anc

"E' finita, ha vinto lo Stato"

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Alle 11.30 di oggi un'operazione della Polizia , coordinata dal pool di magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, ha posto fine alla latitanza del superboss del clan dei Casalesi, Michele Zagaria . L'ultimo latitante si nascondeva a casa sua , Casapesenna, terra di Gomorra, nel Casertano infestato dal clan dei Casalesi. Viveva sottoterra, coperto da una botola. Un bunker per fuggiaschi. "E' finita, ha vinto lo Stato", ha detto Zagaria a chi lo ha arrestato. Il boss assediato avrebbe tentato un ultimo disperato tentativo di fuga dal bunker sotterraneo. A tradirlo un meccanismo difettoso della botola in cui era nascosto, che gli ha impedito di scappare dal suo stesso rifugio. Gli agenti, infatti, avevano già bloccato tutte le possibili vie di fuga alla primula rossa casalese. «È un grandissimo successo dello Stato». Sono queste le prime parole del ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, all'arresto del boss. Il Viminale sott