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Chi se ne frega della pace!

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Oggi le Nazioni Unite celebrano la Giornata Internazionale per la Pace. La pace -il principale obiettivo delle Nazioni Unite- è un bene prezioso . Ne sanno qualcosa le donne e gli uomini che a centinaia di milioni sono ancora intrappolati nella morsa della guerra, della miseria, dell'oppressione, dell'intolleranza e dello sfruttamento. La pace, com'è noto, è uno dei beni più importanti da cercare, costruire e difendere. Un lavoro per tutti, da fare tutti i giorni. Ma in Italia non interessa molto. Per noi la pace non è una cosa seria . Ce ne occupiamo solo quando va di moda o non possiamo più farne a meno. Ed è sempre troppo tardi. Non importa se il mondo sta diventando un posto sempre più ingiusto e insicuro. Non importa se veniamo meno alle nostre responsabilità internazionali e manchiamo di curare persino i nostri stessi "interessi nazionali". Da noi, la pace non è più in agenda . L'ha cancellata il governo che continua a combattere le sue guerre in Afghan

In marcia per la pace

E’ proprio vero: c’è troppa violenza in giro . La preoccupazione attorno alla quale il Tavolo della Pace sta orientando la storica marcia Perugia Assisi non può non coinvolgere anche il Partito democratico. Per questo anche quest’anno il Pd aderisce alla Marcia e moltissimi suoi esponenti percorreranno insieme a tante altre persone quella strada che simbolicamente Aldo Capitini volle, nel lontano 1961, trasformare nell’affermazione dei principi del pacifismo e della non violenza. All’epoca era la guerra fredda a scuotere le coscienze dei cittadini di buona volontà. Oggi ancora guerre e violenze ci chiamano alla mobilitazione . Guerre lontane geograficamente e violenze che percorrono anche la nostra società, che ci sono vicine. L’impegno del Partito democratico non può che essere con la Marcia Perugia Assisi. C’è troppa violenza, troppa indifferenza verso gli altri, verso i deboli: il Pd ha nel suo Dna, nelle sue culture politiche questi valori. Per questo ci saremo anche noi . Con que