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Per la soluzione diplomatica in Siria. Qualcosa si muove.

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In Siria, l'intervento militare non è risolutivo. Serve una soluzione politica , serve perseguire la strategia diplomatica . Questa è stata la posizione portata avanti dall'Italia, e cominciano ad arrivare segnali confortanti. Lo sostiene  Lapo Pistelli, viceministro degli Esteri ed esponente Pd. "Fin dall'inizio della crisi abbiamo ripetuto che non esisteva una via d'uscita militare al conflitto siriano. Abbiamo lavorato per isolare il regime di Bashar al-Assad, per costruire un'alternativa politica credibile, per evitare ogni atto o comportamento che facesse infiammare l'intera regione. Al tempo stesso, la comunità internazionale, e noi tra quelli, si è fatta carico di gestire un enorme problema umanitario, derivante da milioni di profughi, originati dalla guerra e fuggiti in Libano e Giordania. Negli ultimi mesi, abbiamo sostenuto gli sforzi russo-americani per arrivare all conferenza di "Ginevra2", lavorando per far cadere ogni precond

La politica estera del Partito Democratico

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C'è un argomento in questa breve campagna elettorale invernale di cui non si discute, e che fa fatica a trovare i titoli dei principali quotidiani. La politica estera. Di primavere arabe, della guerra in Mali, delle politiche future dell'amministrazione Obama (il Presidente ieri ha tenuto il celebre discorso sullo Stato dell'Unione ) non se ne parla. Abbiamo provato a farlo dalle pagine di questo blog grazie al contributo fornitoci dalla rivista Internazionale. Unica eccezione il Partito Democratico e il suo segretario Pierluigi Bersani. Qui vi avevamo raccontato il viaggio successivo alla vittoria alle primarie di Bersani in Libia. Bersani si recò a Tripoli, per una serie di incontri con i principali attori della scena politica del dopo Gheddafi. Il leader Pd incontrò una rappresentanza di parlamentari donne per capire anche la situazione economica post-rivoluzione in Libia. Quest'oggi vogliamo segnalarvi l'intervista ad Affaritaliani.it, di Lapo Pi

Il Sahel, bomba da disinnescare nella polveriera araba

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Lapo Pistelli, responsabile Esteri del Partito Democratico, ha scritto per il quotidiano L'Unità un articolo sulla situazione in Mali, dopo l'iniziativa francese avviata in questi giorni. Di seguito il testo integrale dell'articolo. L’Italia contribuirà con una quota di addestratori alle operazioni antiterrorisrno iniziate su impulso francese in Mali. La decisione è stata annunciata in Parlamento dal Ministro Terzi e confermata nel Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea, dove la necessità di un’operazione militare decisa, capace di arrestare e respingere la penetrazione di Al Qaeda nello Stato africano, ha trovato un largo consenso. Ci si chiede oggi se l’iniziativa sia sufficiente, stanti le caratteristiche di quell’area, se sia addirittura tardiva, vista l’ampia mole di analisi già disponibili nei mesi scorsi su cosa stava accadendo, se ci si trovi davanti a un rischio di Afghanistan africano. Dopo la morte di Osama Bin Laden, Al Qaeda ha subito un process

La primavera araba non diventi un autunno

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Prima li abbiamo temuti, barattando la stabilità delle loro autocrazie con la protezione dalle nostre paure del radicalismo e dell’immigrazione. Poi li abbiamo applauditi quando facevano la rivoluzione non violenta con facebook e i colori della bandiera sulle guance. Nel frattempo cancellavamo le vacanze in Tunisia e sul Mar Rosso, perché fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Poi ci siamo concentrati su di noi , sul panico europeo e sulle montagne russe dell’euro e abbiamo dimenticato che le transizioni alla democrazie sono lente e difficili. E più dure ancora, se la liberazione dai tiranni è stata lunga e violenta. Oggi, i media illuminano ancora il mondo arabo, dopo il tragico attentato di Bengasi e gli assalti scomposti ad alcune ambasciate americane. I realisti dicono “ve l’avevamo detto”: in fondo le élites arabe sono sempre state più filo-occidentali delle masse arabe, pronte invece ad infiammarsi dopo ogni stupida provocazione. Io credo, invece, che l’assalto vigliacc