Il linguaggio dell’odio e la comunità globale
Non si possono sottovalutare le sfide che abbiamo davanti. Costruiamo dei ponti dunque ma cerchiamo di predisporci anche ad attraversarli. Ce lo racconta Francesco Nicodemo sulle pagine de L'Unità.it Giovedì scorso Mark Zuckerberg ha scritto una lettera che ruota intorno al concetto di comunità. Viene infatti detto che il prossimo ambizioso progetto della sua piattaforma sarà «sviluppare infrastrutture sociali che diano alle persone il potere di costruire una comunità globale che funzioni per tutti noi». La globalizzazione ha lasciato indietro alcuni e l’opinione pubblica è divisa tra chi vuole connessioni sempre più forti e chi, al contrario vorrebbe un cambio di rotta. La posizione di Zuckerberg è favorevole all’apertura perché ritenuta in grado di diffondere la conoscenza, la libertà, incoraggiare il progresso e la ricerca scientifica, contrastare la povertà e favorire i processi di pace. Tutto ciò non può essere fatto ragionando in termini di città o nazioni ma costruendo a