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Mafia, il portafoglio è al Nord

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Oggi il Presidente della Commissione parlamentare antimafia, Giuseppe Pisanu , ha presentato la sua relazione di metà legislatura. Pisanu ha detto che le mafie in Italia «si sono globalizzate e sono entrate a far parte anche della cosiddetta "questione settentrionale"». Oltre alle quattro tradizionali regioni interessate (Sicilia, Puglia, Calabria e Campania), dove la mafia si mangia il 20% del prodotto interno lordo, la relazione ha messo in evidenza un progressivo spostamento delle pratiche e degli interessi mafiosi ben oltre i confini del Mezzogiorno , verso Lazio, Emilia Romagna, Lombardia, Liguria e Piemonte. Quale allora la possibile via d'uscita? Non basta, secondo Pisanu, evocare «la teoria dei due tempi, cioè che la mafia possa essere debellata nel Mezzogiorno, prima con le forze di polizia e poi con la riforma economica, sociale e culturale. E' una mera illusione. Si deve invece procedere simultaneamente su entrambe le linee». Quale rischio altrime

Liste indegne

Dal lavoro dell'Antimafia sulle ultime elezioni amministrative emerge una certa disinvoltura nella formazione delle liste. Gremite di persone che non sono certo degne di rappresentare nessuno. Così ieri Giuseppe Pisanu , presidente della Commissione parlamentare antimafia. Roberto Saviano oggi racconta come si truccano i voti, come si controllano le elezioni, come fanno i clan criminali a gestire il voto. Le mani della criminalità sulla democrazia: un tema terribile, che richiama la responsabilità di tutti i partiti politici. Un tema di stretta attualità, come ci ha ricordato la bellissima esperienza della fiaccolata antimafia organizzata la scorsa settimana dal PD provinciale.