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Così l’Europa sconfigge la burocrazia

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Il Centro Solvit in Italia è attivo presso il dipartimento delle Politiche europee: esiste da anni, ma è stato a partire dal 2014 che per il Governo è diventato una priorità Spesso ci lamentiamo della burocrazia europea, e abbiamo ragione. Ma ancora più spesso ci imbattiamo solo in una cosa peggiore della burocrazia europea:   la burocrazia italiana.   In Italia siamo tutti prigionieri di questo mostro, che mangia tempo e denaro alle imprese e alle persone con i suoi malfunzionamenti. Un mostro cresciuto a dismisura, tanto che ormai dirige la politica e le amministrazioni più che farsi dirigere. Vediamo allora se in Europa troviamo qualche buon esempio di come lottare contro il moloch burocratico. Lo sappiamo: non servono necessariamente nuovi regolamenti per fare funzionare meglio l’Europa: serve più coraggio politico.  E anche a Bruxelles cominciano a rendersene conto.  Per esempio l’Europa, sommersa da un mare di carte e codicilli che ha prodotto nel tempo, adesso pro

Con 90 miliardi di euro si possono fare tantissime cose.

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"Con 90 miliardi di euro si possono fare tantissime cose": inizia così un interessante articolo di Marco Alfieri, pubblicato ieri su La Stampa e ripreso in sintesi dal Post . Dice Alfieri, in sostanza: burocrazia e inefficienza bloccano novanta miliardi d’investimenti , tra cantieri in stallo e permessi in ritardo si perdono ogni anno sei punti di Pil. Il Post dice che la tesi va presa con le molle, anche se è ben descritta e vale la pena di analizzarla, non fosse altro perché se si recuperasse anche solo una minima parte di questa cifra, si potrebbe rendere più lieve l’entità dei sacrifici richiesti dall’attuale situazione economica in termini di tagli al welfare, alla scuola, agli investimenti in innovazione e ricerca.