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Intervista. Renzi: insisto sul bonus stavolta per tutti i minori

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Intervista del quotidiano Avvenire al segretario Pd: se al governo, 1.000 euro per figlio. Visco? Accetterò la conferma Ancora una volta la testa di Matteo Renzi torna a fermarsi sulla mozione sulla Banca d’Italia. «È tutto così sorprendente, così incredibile, così assurdo. Con una parola sola direi così surreale». Si ferma su ogni aggettivo il segretario. Come se volesse far risaltare la distanza tra il Palazzo e il Paese. «Giro l’Italia e non c’è stata una persona che mi abbia chiesto chiarimenti sulla mozione, ma dei problemi reali della gente. E invece si guarda sempre il dito e mai la luna». Sottovoce ripete due parole: Palazzo e Paese. «Il vero problema sono le crisi bancarie, sono le decine di miliardi messi dallo Stato per salvarle. La storia delle banche scuote l’Italia, non interroga solo la provincia di Arezzo... Io e il Pd non possiamo difendere l’attuale assetto di potere, non possiamo stare dalla parte dei presunti salotti buoni della finanza. Noi stiamo con

"Guantanamo è qui"

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206 le prigioni in Italia: vi sono rinchiusi 67.394 detenuti . A fronte di una capienza regolamentare pari a 45mila unità. L’indulto del 2006 non è servito a nulla: il numero dei reclusi - sceso a 39mila unità all’indomani del provvedimento - è raddoppiato nel giro di cinque anni. Uno su due è in attesa di giudizio . Venti i suicidi dall’inizio dell’anno . Un terzo della popolazione carceraria è composta da stranieri . Solo nell’ultimo triennio, le spese per i detenuti e per la manutenzione delle carceri sono state decurtate del 31,2 per cento . Un taglio netto di oltre 205 milioni di euro. Il piano per costruire nuove carceri costa 669 milioni ma è già insufficiente. Saranno poco più di 9 mila i nuovi posti, mentre ne servirebbero 15 mila. La situazione delle carceri è davvero insostenibile. Una catastrofe umanitaria , come l’ha definita Luca Ricolfi sulle colonne de La Stampa. Una situazione che interroga la politica, naturalmente, ma anche la società civile che si è mob

"Basta tagli, ora diritti!": il terzo settore si mobilita

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Il nostro Paese sta attraversando una grave crisi, che ha portato via posti di lavoro e risparmi, in molti casi spingendo persone e famiglie verso la povertà e l’insicurezza. Nonostante le difficoltà, molti hanno continuato a lavorare per mantenere la coesione sociale e per garantire che i problemi comuni non producessero lacerazioni sociali né condannassero molte persone ad essere marginalizzate. A fronte di questo, il Governo ha continuato ad operare tagli massicci alla spesa, riducendo e talvolta azzerando le risorse per il sociale . Inizia così il manifesto che il Forum nazionale del Terzo Settore e la campagna I diritti alzano la voce hanno preparato in occasione della g iornata di mobilitazione, che avvverrà domani, a difesa dei diritti sociali e per la riforma del welfare. Nel 2008 i fondi nazionali per le politiche sociali erano oltre i 2,5 miliardi, nell’anno 2011 ammontano a soli 538 milioni di euro: un taglio dell’80%. Ciò significa riduzioni e chiusure di servizi

Il tricolore bruciato e dimenticato

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Quello che sale dalle bandiere italiane bruciate da alcuni manifestanti è, forse, il fumo più nocivo tra i tanti che, con miasmi, lacrimogeni, auto e camion in fiamme, funestano il cielo di Terzigno e di Boscoreale. È il simbolo del senso dell’unità nazionale che va in cenere, proprio alla vigilia dell’assai celebrato (almeno a parole) 150° anniversario. Non è retorica, è nuda cronaca. Strano destino, quello del Tricolore: un tempo agognato e mostrato con orgoglio; oggi, troppo spesso, buono solo per i campionati di calcio o, peggio, trattato come un comune straccio. Negli anni, altre volte il Tricolore ha garrito con onore ed è stato onorato dagli italiani. Poi qualcosa deve essere accaduto, qualcosa di lento e quasi d’impercettibile come può essere un processo di sfilacciamento. Al Nord si è cominciato a snobbare la bandiera e, con lei, l’inno di Mameli, talvolta perfino a sostituirli. Al Sud sono state le mafie a macchiarlo, contrapponendo il loro anti-Stato sanguinario e disonest