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Un mondo di rifugiati, in fuga da guerre, fame e violenze

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Nel giorno in cui (leggi qui ) otto migranti risultano dispersi nel canale d'Otranto, dopo che la loro piccola imbarcazione è naufragata a sei miglia dalla punta del Salento, è utile leggere quello che scrive Umberto De Giovannangeli, che per L'Unità  traccia un quadro inquietante sul fenomeno, in crescita, delle persone che vivono nella condizione di rifugiati. Il 2011 ha fatto registrare un triste record relativo alle persone fuggite dal proprio Paese: il numero di persone diventate rifugiate lo scorso anno è stato infatti il più alto dal 2000. È quanto emerge dal rapporto annuale pubblicato dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr). Nella pubblicazione «2011 Global Trends» , l’Unhcr presenta informazioni e dati dettagliati sulla portata delle migrazioni forzate provocate da una serie di gravi crisi umanitarie, cominciate alla fine del 2010 in Costa d’Avorio e seguite da altre in Libia, Somalia, Sudan e altri Paesi. Complessivamente 4,3 milion

Immigrazione: l'Italia paga per le scelte precedenti

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La politica migratoria del governo Berlusconi continua a perdere pezzi . A picconare i pacchetti sicurezza e la Bossi-Fini sono stati i tribunali ordinari, il Consiglio di Stato, la Corte di Cassazione, la Consulta e la Corte di giustizia dell'Unione europea. Oggi si è aggiunta la Corte europea dei diritti dell'uomo , che ha condannato all'unanimità l'Italia per i respingimenti verso la Libia . Il 6 maggio 2009 , a 35 miglia a sud di Lampedusa , in acque internazionali, le autorità italiane avevano intercettato una nave con a bordo circa 200 persone di nazionalità somala ed eritrea, tra cui bambini e donne in stato di gravidanza. I migranti sono stati trasbordati su imbarcazioni italiane e riaccompagnati a Tripoli contro la loro volontà , senza essere prima identificati, ascoltati né preventivamente informati sulla loro effettiva destinazione e senza avere la possibilità di presentare richiesta di protezione internazionale in Italia. Le successive condizioni di vita in