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Francesco Azzarà, i marinai della Savina Caylyn e la Rosalia D'Amato.

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Nel giorno in cui a Palazzo Marino la giunta milanese espone uno striscione con l'invito alla liberazione di Francesco Azzarà , l'operatore di Emergency rapito in Darfur ( qui , il racconto sul nostro blog) il pensiero non può non rivolgersi anche agli 11 marinai italiani della Savina Caylyn e della Rosalia D'Amato nelle mani dei pirati somali. Drammatiche infatti le telefonate dai marittimi italiani a bordo della Savina Caylyn, intercorse con i familiari nella giornata di giovedi. Tutti hanno chiamato a casa i rispettivi parenti. La situazione è sempre più drammatica e a oltre sette mesi di distanza dal sequestro, si registra soltanto l’immobilismo delle nostre istituzioni e dell’armatore che fa orecchie da mercante di fronte ad un dramma su cui ancora non sappiamo quando sarà messa la parola fine. "Ormai ci tengono tutti legati in un angolo della nave e non mangiamo neanche tutti i giorni" , ha raccontato il Comandante Lubrano nella breve e coincisa