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Renzi e Macron, due leader per rifondare il progressismo europeo

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E’ lecito ricominciare a credere al sogno che la generazione di Macron aveva condiviso con quelle precedenti, è lecito tornare a sperare che l’Europa sia possibile. Ce lo racconta Paolo Bonari sull' Unità. Il trionfo di Emmanuel Macron e le sue proporzioni sono una buona notizia per i progressisti europei, e lo è altrettanto l’affermazione netta di Matteo Renzi nelle primarie del Partito Democratico: a volte, per invertire il corso, la direzione della storia, bastano la fierezza delle proprie posizioni e un po’ di quella sconsideratezza che è servita a Macron per abbandonare il proprio campo e per fondare qualcosa di nuovo, En Marche! Adesso, tutti quelli che hanno accusato Macron di avere tradito la propria appartenenza socialista, di essersi gettato in un progetto moderato o neo-centrista, dovrebbero andare a ringraziare questo ragazzone dallo sguardo un po’ elettrico che ha salvato il proprio Paese da un’avventura reazionaria, evitando che le chiavi dell’Eliseo venissero con

Siamo un partito di sinistra, senza se e senza ma

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Venerdì spazio alle riflessioni. Dalla community de L'unità Paolo Bonari ci dice che Il Pd è costantemente sotto ricatto da parte dei conservatori di destra e di sinistra Chi ha alle spalle una lunga storia di militanza e sa che le nostre radici sono saldamente piantate (anche) nell’esperienza del Partito Comunista Italiano dovrebbe rallegrarsi del rilievo che stanno recentemente acquisendo pensatori del calibro di Giuseppe Vacca e Biagio De Giovanni, che possono aiutarci a fare chiarezza sulla nostra traiettoria politica: abbiamo avuto modo di ascoltarli già al Lingotto, dove i loro interventi sono stati tra i più applauditi. La volontà di Matteo Renzi di riprendere i fili di un discorso affettivo che per tanti nostri compagni non si è mai interrotto è evidente e lodevole: l’unica critica che può essergli mossa è che, forse, bisognava cominciare prima, senza lasciare che i più “tradizionalisti” di noi si smarrissero e non avvertissero con sufficiente forza l’eredità di